Le chiedo, cortesemente, di ospitare questa piccola riflessione nel suo giornale; la ringrazio anticipatemene per la disponibilità.
La celebre frase attribuita a B. Franklin «al mondo di sicuro ci sono solo la morte e le tasse» (frase da attribuire probabilmente a C. Bullock che già nel 1716 scrisse: «Impossibile essere sicuri di altro se non la morte e le tasse») potrebbe essere il motto della città di Anzio. Come è noto, quando si nasce si acquisiscono diritti e doveri ai quali per qualche anno assolvono i genitori. Accade, così, che alla nascita di un figlio/a il primo obbligo per un genitore è la registrazione all’anagrafe comunale. Fin qui tutto nella norma. Senonché ad un mese dalla nascita mi viene recapitata una missiva da parte del Comune. In un primo momento – pur non risiedendo in un municipio che cerca di incentivare le nascite – pensi ad una possibile lettera d’augurio o a possibili informazioni su servizi utili per il nuovo/a arrivato/a. Apri la corrispondenza e al posto di quanto avevi immaginato trovi, invece, un F24 ed una cartella dell’Ufficio Tributi in cui, con estrema solerzia, ti viene ricordato che per i 18 giorni del 2015 in cui il tuo nucleo familiare è variato sei debitore per la TARI di ben TRE euro. Chiarisco subito: l’importo è giusto, dovuto ed è già stato pagato. Alcune riflessioni, però, sono inevitabili.
Come è noto: TA.RI, è l’acronimo di Tassa (Tariffa) sui rifiuti e, come è altrettanto noto, le tasse si corrispondono per uno specifico servizio erogato dall’amministrazione pubblica. La prima considerazione riguarda la raccolta dei rifiuti. Con la stessa solerzia con cui è stata richiesta la “ragguardevole” somma, sarebbe stata gradita una contestuale comunicazione del tipo: “oltre al giorno canonicamente fissato, Lei potrà conferire i rifiuti indifferenziati (es. pannolini) anche nei giorni …”; ma di un simile avviso nessuna traccia. Troppo complicato, forse. L’attivazione di questo servizio, immagino, richieda una specifica trafila burocratica. Eppure, non sarebbe così difficile avviarlo contemporaneamente all’emissione della cartella. Del resto un neonato/a non lascia molto tempo libero e qualche “domandina” in meno da compilare non dispiacerebbe a nessuno.
La seconda considerazione che faccio è sull’opportunità – intesa in termini di costi – nell’inviare la richiesta di soli TRE euro. Inserirla a conguaglio, con le somme dovute per il 2016, sarebbe stato più efficiente ed economicamente vantaggioso per l’intera collettività.
Infine, fa piacere ricordare la medesima efficienza nella riscossione dei tributi ad Anzio. Infatti, recenti articoli di stampa (ad esempio cfr. “Consiglieri morosi, devono al Comune di Anzio 400.000 euro” di G. Del Giaccio) evidenziano come a soli due anni dall’elezione del Consiglio, l’ente abbia prontamente richiesto tributi pregressi, causa rischio incompatibilità, a rappresentanti istituzionali democraticamente eletti.
Come (non) vanno alcune dinamiche nella realtà è meglio impararlo sin dai primi mesi di vita.
Cordialmente
Roberto Fantozzi