Gli abitanti, delle zone limitrofe all’impianto, sono pronti a protestare qualora non vengano adottate le massime cautele per la salute pubblica
Sta per essere formalizzato in questi giorni il dissequestro dell’Impianto di compostaggio Kyklos Acea di Via Ferriere-Nettuno, Aprilia, datato 27 dicembre 2015. L’ordinanza risale al 4 agosto del 2014, pochi giorni dopo la tragedia in cui gli Operai Lisei e Papini persero la vita durante operazioni di asportazione del percolato. A breve inizierà il processo penale per omicidio plurimo colposo. E’ sempre “curioso” sottolineare come determinate decisioni vengano prese nei mesi estivi (agosto per lo più) o in concomitanza con le Festività di fine anno. Sarà, tuttavia, la Regione Lazio e non più la Provincia di Latina ad assumere i compiti di vigilanza affinché l’Impianto si attenga ad una lunga serie di prescrizioni in vista della riapertura e della ripresa della produzione, che presumibilmente avverrà fra qualche mese. Il Comitato “No Miasmi” è già in allerta ed ha preso contatti con i Dirigenti regionali incaricati, affinché sia ben chiaro che la Popolazione residente eserciterà ogni forma di monitoraggio e di controllo della situazione. “Le migliaia di Famiglie che hanno subito negli anni i pesanti disturbi provocati dalla Kyklos – sia nella zona de Le Ferriere di Aprilia, che nei popolosi Quartieri periferici di Nettuno – sono pronte a protestare nelle sedi appropriate qualora non vengano adottate le massime cautele per la salute pubblica e il rispetto per i basilari diritti di vita quotidiana e di lavoro.
“Il Comitato “No Miasmi” intende proseguire la sua azione, collaborando con l’Amministrazione comunale, qualunque sarà la compagine scaturita dalle prossime elezioni locali e, allo stesso modo, solleciterà l’intervento di sindaco e giunta ove necessario. Si ricorda che il Commissario Moscarella già si assunse l’impegno di procedere all’acquisto di “nasi elettronici” per il monitoraggio dei disturbi odorigeni e a richiedere le previste perizie presso il Tribunale di Latina. Nel frattempo, prosegue l’iter del ricorso straordinario al Capo dello Stato intrapreso dal Comitato e relativo al prospettato raddoppio della Kyklos mediante la costruzione di una centrale biogas. Tale azione legale – per la quale si continua a chiedere il supporto di tutti i Cittadini – sappiamo disturbi alquanto i progetti di ampliamento dell’Acea: le problematiche ambientali date da questo genere di centrali, qualora siano posizionate in un ambito altamente antropizzato, ovvero in contesti densamente popolati, sono oramai di pubblico dominio. ”