Sbarco, una storia lunga 72 anni. Grande successo per il museo anziate

di Mariodonato Lombardini

1Nella prima mattinata di lunedì 18 gennaio, presso i locali comunali di Piazza Pia 19 ad Anzio centro, il Presidente del Museo dello Sbarco Patrizio Colantuono in presenza del Sindaco Luciano Bruschini, dell’Assessore al Cultura Laura Nolfi, degli addetti stampa e fotografia Bruno Parente e Raniero Avvisati e di un nutrito seguito di consiglieri comunali ed autorità civili e militari, ha trionfalmente inaugurato la settimana delle celebrazioni dedicate allo Sbarco di Anzio, primo atto dell’operazione Shingle che settantadue anni fa diede il là alla liberazione di Roma e dell’intera penisola italiana, grazie all’incommensurabile sacrificio degli alleati anglo-americani, delle ricostituite Forze Armate italiane e dei partigiani di ogni credo politico. La storia, come tutti dovremmo sapere e comprendere, deve essere raccontata senza mistificazioni, revisionismi ed apologie di sorta, quindi ciascuna delle parti in conflitto deve essere adeguatamente rappresentata: i combattenti della RSI, le Forze dell’Asse e l’Armata Rossa, nel pieno degli avversi eventi bellici, meritano di essere ricordati per il ruolo che interpretarono su quel terribile, vastissimo e desolante palcoscenico che è stato il territorio interessato dal secondo conflitto mondiale. Solo con questo spirito si può sperare di raggiungere, presto e bene, quel comune sentimento di pacificazione nazionale che riconcilierebbe, finalmente, i moderni eredi politici di opposte fazioni. Ecco perché diventa importante una mostra espositiva come quella che, dai locali dove abitualmente hanno sede, nell’edificio di Villa Adele che ospita anche il prestigioso Museo Archeologico curato dalla dot.sa Giusi Canzoneri, ha visto “traslocare” uniformi, armamenti, vettovagliamenti, buffetteria, fregi, decorazioni, oggetti di uso comune e molte altre testimonianze storiche di indiscutibile valore, alla Piazza centrale per poter offire una fruizione più diretta e funzionale a turisti, reduci, visitatori e “portodanzesi veraci”! Il Museo dello Sbarco di Anzio che, lo ricordiamo, finanzia le proprie attività grazie al lavoro ed alle contribuzioni dei propri soci e di appassionati volontari, ha collaborato con l’Higway Six Club di Via Casilina in Roma, nella persona del signor Vittorio Riggi di Nettuno che ha messo a disposizione la propria jeep Willis (perfettamente restaurata con forniture e ricambi anni ’40) e con l’Associazione di modellisti romani Amirel la quale ha esposto una notevole quantità di modelli statici relativi a mezzi terresti, aerei e navali da sbarco, oltre ad una riproduzione in scala del Paradiso sul Mare con attiguo Palazzo G. Polli, come da raffigurazioni dell’inverno 1944. La mostra fotografica allestita dal Presidente Colantuono e dai soci del Museo dello Sbarco, accompagnata da un efficace corredo di audiovisivi sia in italiano sia in inglese e dal motore dell’aerosilurante italiano denominato “Gobbo Maledetto”, ha fatto riscoprire, a giovani e non, un pezzo di storia patria troppo spesso dimenticato e sottovalutato, il quale ha invece segnato in modo indelebile e profondo gli eventi che portarono all’armistizio dell’8 settembre, al bombardamento di Cassino ed alla battaglia di Salerno: quel fatale 22 gennaio di settantadue anni fa è rimasto nel cuore di tutti! Considerevoli apprezzamenti sono arrivati anche dal consigliere neroniano indipendente Marco Maranesi, dall’anziate fondatore di Shingle 22J del PD prof. Andrea Mingiacchi, dal dott. Mag. Pietro Cappellari di Nettuno (docente di storia contemporanea dell’Accademia Delia e ricercatore in forza alla Fondazione della RSI – Istituto Storico), dal dott. Andrea Cafà (Presidente dell’Associazione Culturale Turistica “Pungolo Club” di Nettuno e cultore della storia del Capitano Ajmone Cat e del veliero San Giuseppe Due). Culmine della numerosa serie di appuntamenti, commemorazioni e proiezioni ad ingresso libero (come quelle del film “The Wall” che, con la musica del frontman dei Pink Floyd Roger Waters, cittadino onorario di Anzio che perse suo padre Eric Fletcher Waters, sottufficiale dei Reali Fucilieri di Sua Maestà Britannica nella battaglia di Anzio – Falasche, ricorda quei tragici e gloriosi giorni di riscatto e di contesa, tra mare e terra) è stata la presentazione, nella prestigiosa cornice della Sala Consiliare di Villa Sarsina, del volume “Assistenza Sanitaria a Porto d’Anzio” di Vincenzo Monti e Patrizio Colantuono in presenza di storici, giornalisti, reduci ed associazioni combattentistiche e d’arma, nella giornata di sabato 23 gennaio dalle ore 10:30. L’interessantissimo libro di Monti e Colantuono, edito con il patrocinio della Città di Anzio, della ASL Roma H e con prefazione scritta dal Sindaco di Anzio Bruschini, descrive efficacemente uno spaccato della storia comunale attraverso documenti sanitari originali ed illustri testimonianze di vari personaggi che operarono nella patria di Nerone: dalla Pia Opera degli Ospizi Marini di Roma al nosocomio di Villa Albani; dal Sanatorio Militare di Anzio alle Colonie Marine Militari; dall’Orfanotrofio Nazionale Vittorio Emanuele III all’Ambulatorio Comunale Confalonieri. Per espressa volontà di rendere testimonianza dei terribili fatti di sangue del Teatro Bataclan di Parigi, nel corso dei quali ha perso la vita la nostra connazionale veneta Valeria Solesin ad opera di un commando terrorista siriano dell’ISIS, per questo settantaduesimo anniversario dello Sbarco di Anzio si è scelto di non inscenare alcuna rievocazione storica della battaglia, lasciando che sia il sentimento di ogni partecipante, di ogni volontario e di ogni osservatore a parlare di pace, per immaginare e costruire un futuro radicalmente diverso, che nasca dalla collaborazione e dalla fratellanza tra popoli liberi, uguali, democratici e reciprocamente rispettosi delle altrui credenze religiose e politiche. Sono efficacemente bastate quattro uniformi USA disarmate, ad imperituro ricordo di quei tanti, troppi “monument men” che, morendo, fecero la storia: Esercito, Aeronautica, Marina ed Ausiliaria Sanitaria interpretati dagli attori figuranti Mariodonato Lombardini, Alessio Di Liberto, Vito Margheriti e Marzia De Lorenzo, a simboleggiare l’abbraccio dei “Brothers in Arms” del Cimitero Monumentale Americano di Nettuno, che conserva le spoglie di tutti i caduti statunitensi, dallo sbarco in Sicilia alla liberazione di Roma, in quel 4 giugno 1944 che investì la Città Eterna di una luce che, tra malaffare politico e malavita serpeggiante oggi manca, ma che merita di riconquistare un giorno. Per una pace che sia davvero di tutti gli uomini, senza nessuna artificiosa distinzione.