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I versi di Primo Levi per non dimenticare l’Olocausto

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“Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e i visi amici:
considerate se questo è un uomo,
che lavora nel fango,
che non conosce pace,
che lotta per mezzo pane,
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna
senza capelli e senza nome,
senza più forza di ricordare,
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore,
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca
i vostri nati torcano il viso da voi”.

“Abbiamo scelto i versi di una vita vissuta, quella di Primo Levi, per non dimenticare che questo è stato…ed ora raccogliamoci in silenzio..perché non accada più”.
Chiara Di Fede, Coordinamento Provincia di Roma, referente Dipartimento Tutela Vittime FdI-AN
Chiara Ercoli, referente Dipartimento Tutela Vittime FdI-AN Velletri
Fabrizio Lanzi, referente Dipartimento Tutela Vittime FdI-AN Nettuno

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Roberta Sciamanna
Roberta Sciamannahttps://inliberauscita.it
Giornalista Pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione presso La Sapienza di Roma, iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti dal 2004. Ha lavorato per "La Provincia", "Latina Oggi", "Il Granchio", "Reporter News"

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