E’ il presidente della commissione genitori di Anzio 3, Tiziana Nisticò, a denunciare quanto accaduto lo scorso 5 febbraio, al termine della visita ispettiva nel centro cottura della Falcone da parte dei rappresentanti della commissione Mensa. Sembrava fosse filato tutto liscio, inizialmente, fino a che non sono spuntati dei sospetti legati alla zona di provenienza del pesce servito ai bambini. “Alle ore 10 del 5 febbraio abbiamo convocato la commissione mensa assieme a Tarisciotti e Di Fraia – racconta Nisticò – In attesa che arrivassero gli altri commissari sono entrata nel centro cottura per iniziare l’ispezione. Nel menù di quel giorno era prevista la polpetta di merluzzo. Nel frattempo era arrivato il consigliere Umberto Succi e dopo aver controllato accuratamente alcuni prodotti abbiamo riscontrato che il pesce servito era pescato in zona Fao 27. Tutto in regola, quindi. Io e Succi a quel punto ci allontaniamo soddisfatti, convinti che quello che ci era stato detto dalla nutrizionista Dessì al corso Haccp fosse vero, ossia che la ditta che si occupa del servizio si fosse allineata e non avesse più acquistato pesce in zona Fao 61”. Un paio di mesi fa, infatti, la commissione si era battuta per bloccare la fornitura di pesce pescato in mari cinesi. “Finita l’ispezione – continua Nisticò – mi sono accorta di aver dimenticato un oggetto personale nel centro cottura del Falcone e avvicinandomi ai secchioni del cartone ho notato che al suo interno era nascosto il cartone del pesce Fao 61, ossia quello pescato nei mari cinesi. A quel punto rientro dentro con il cartone in mano, alquanto alterata, e chiedo al responsabile All Foods il motivo di quella presa in giro. Mi è stato risposto che il Fornitore aveva scaricato pesce Fao 61, quello vietato dunque, che per sbaglio era stato tolto dal cartone. Di conseguenza il fornitore non aveva potuto riportarli indietro. Il pesce vietato era stato quindi trasportato a Pavona, predisponendo un secondo scarico del pesce pescato Fao 27. Non fidandomi ho chiesto al responsabile sia la bolla di trasporto del pesce dal Falcone a Padova, sia la fattura del secondo scarico (Fao 27). Ad oggi non ho ricevuto nessuna email che mi tranquillizzasse. Spero almeno che siano copie in originale… A questo punto traggo le mie conclusioni e mi auguro che chi abbia il compito di controllare lo faccia”.