Una cinquantina di persone hanno assistito alla conferenza “L’irredentismo, le foibe e l’esodo” organizzato da Libertà e Azione il 13 Febbraio, presso Villa Sarsina. Il primo intervento dell’incontro, moderato da Simone Bosco, è stato di Claudio Smareglia, esule di Pola, che ha raccontato il tragico addio alle terre natie e le difficoltà della vita da esule nella propria patria, l’Italia. Dopo di lui è stato il turno di Marino Micich, figlio di esuli e presidente della Società di studi fiumani che da anni si batte per il riconoscimento storico delle persecuzioni avvenute nel nord-est italiano. A concludere l’incontro è stato Emanuele Merlino del Comitato 10 Febbraio, che ha anche ufficializzato la presenza sul territorio di Anzio e Nettuno del Comitato stesso.
“Importante è la presenza di questo Comitato sul territorio poiché è una delle poche realtà trasversali, senza interessi o appoggi politici di partiti o di movimenti ideologizzati, con l’unico fine di testimoniare attivamente una storia dimenticata. Si tratta infatti della nostra storia, di italiani traditi da altri italiani, perseguitati da un regime criminale, ucci, torturati e obbligati all’esilio. Bisogna riconsegnare alla verità storica questi fatti perché da questi fatti può ripartire la nostra identità italiana e dal passato possiamo attingere la forza propulsiva per costruire un futuro migliore.” Conclude Simone Bosco