Una cartolina fiorita fatta dagli alunni della scuola Media Virgilio invita all’inaugurazione dell’aula a cielo aperto. La partecipazione è notevole mercoledì 9 marzo e nel giardino della scuola c’è davvero un’aula a cielo aperto: un vialetto separa il terreno dell’orto didattico con il capanno per gli attrezzi, dall’aula a cielo aperto con i banchi, le panche e una lavagna con sopra una scritta “Orto ad arte”.
L’aula a cielo aperto è nuovo spazio realizzato da un gruppo di genitori che hanno donato il loro tempo, impegno, passione e creatività per trasformare vecchie porte in panche, pneumatici in fioriere, bottiglie in annafiatoi.
E sono proprio i genitori ad arrivare per primi all’inaugurazione; hanno tra le mani vassoi ancora caldi e profumati, hanno preparato tutto all’alba.
Piove e l’aula a cielo aperto rimane vuota, ma questo non ferma il desiderio di alunni, genitori e professori di festeggiare.
Nell’aula magna si apre il sipario e si allestisce un orto e non manca proprio nulla: lo spaventapasseri, il semenzaio, bulbi e tuberi, zappe e rastrelli.
E’ vero, non manca nulla, perché l’aula a cielo aperto è un’aula speciale capace di educare solo perché c’è: sia con il sole che con la pioggia, nell’aula a cielo aperto la maestra c’è sempre ed ha un nome unico: la maestra natura, che educa con colori e suoni, con i suoi meravilgiosi risvegli e i suoi tempi per aspettare.
Ed è proprio questo che si chiede agli alunni come primo segno quando si fa lezione nell’aula a cielo aperto: ascoltare la natura.
Durante la festa l’intervento del Dirigento scolastico Carlo Eufemi sottolinea l’importanza di simili iniziative, progetti che mirano a una didattica nuova, alternativa e complementare a quella che si svolge sui banchi. Dopo il saluto del Dirigente la festa continua con l’esibizione degli alunni del gruppo Danza sportiva.
I ballerini spargono semi colorati intorno ad un ulivo, due segni per raccontare gli obiettivi del progetto.
Chi coltiva la terra, coltiva la pace: rispettando la natura si rispetta se stessi e dal rispetto dell’io nasce il rispetto dell’altro, allora la maestra Natura diventa maestra di comunità.
Il primo albero è un ulivo, un albero rigoglioso, secolare, sempreverde, un albero che ha gli spessi aggettivi del sapere, perché come insegna Cicerone: “Se presso la biblioteca, ci sarà un giardino, nulla ci mancherà”.
Il balletto così festoso ha sciolto l’emozione; è il momento dei ringraziamenti ai professori e ai genitori che hanno realizzato l’aula a cielo aperto e al Dirigente scolastico che per primo ha creduto nel progetto. Intanto ha smesso di piovere, dalle finestre il sole illumina l’aula e il parroco don Aldo la benedice.
Riprende la festa danzante, c’è tanta allegria e questo è il brindisi finale: adesso gli alunni hanno un’aula nuova, una nuova maestra e tutti ne avranno cura per vedere le meraviglie che crescono dal vero germoglio che è la scuola.