Riceviamo e pubblichiamo la nota del Comitato per Lavinio
Anzio è un paese popolato da marziani che vivono avulsi dalle comunità che abitano il resto del Paese; una razza di trogloditi avvezza alla sporcizia ed al disordine. Questa sembra essere l’opinione prevalente che circola nell’ambito dell’Assessorato all’Ambiente. Questa appare essere la sentenza definitiva della gestione del servizio di raccolta dei rifiuti. Se ne è parlato ancora durante l’accesa discussione nel Consiglio Comunale del 4 aprile ed il sasso non è stato lanciato dal solito Danilo Fontana, che ha il pallino dei rifiuti, ma dall’incauto Consigliere Geracitano che, nonostante l’aggravante di essere un membro della maggioranza ed anche Presidente della Commissione Ambiente, si è messo a criticare la situazione delle strade e la sporcizia che vi regna indisturbata. Lo ha fatto con il linguaggio claudicante che caratterizza i suoi interventi ma lo ha fatto con un gesto di onestà intellettuale con la quale egli, ha detto in più occasioni, intende voler caratterizzare il suo modo di far politica e gliene diamo atto: bravo Consigliere Geracitano!. Insomma il Consigliere ha dovuto subire i rimbrotti dei suoi colleghi della maggioranza non tanto nel merito, perché è impossibile negare la triste evidenza, ma nel metodo; e poi rimproveri accompagnati dall’invito perentorio alle coerenti dimissioni da parte dell’opposizione. Poi l’intervento, con tono serafico, dell’Assessore Placidi il quale ha utilizzato il suo usuale metodo, dell’approfondimento del dettaglio per eludere il problema principale, e così i cittadini di Anzio hanno scoperto che non è vero che la città è immersa nei rifiuti ma che in qualche zona alcuni romani sporcaccioni hanno gettato un po’ di tutto e poi ancora che i camion che trasportano l’indifferenziato sono soggetti, di giovedì, ad una lunga attesa per scaricare. Causa forte irritazione ai cittadini sentir dire che “c’è ancora qualche problema”, mentre la città è coperta di rifiuti da oltre due anni. “Dobbiamo dare tempo alla Camassa” ha ribadito l’Assessore e “non si può rincorrere il cittadino incivile” . Il cittadino incivile, il troglodita anziate insomma. Ma possibile che migliaia di altri comuni italiani, in cui analoghi progetti di raccolta differenziata sono felicemente in essere, sono abitati da esseri umani così diversi? Oppure il problema non è dell’utenza, o almeno non solo dell’utenza, ma di una gestione incapace? Sono mesi che insistiamo a ripetere che continuare a raccogliere i rifiuti nelle strade con le cosiddette bonifiche serve solo a far guadagnare soldi alla ditta; sono anni che continuiamo a ripetere che un Comune, in cui il 42% degli utenti non paga la TARI, è un ente in stato di fallimento gestionale; è nella logica delle cose che il problema potrà essere risolto solo andando a scovare nelle proprie abitazioni coloro che gettano i rifiuti nelle strade: ma la risposta sono gli ispettori ambientali che aggiungono solo confusione ad un problema confuso. Le strade di Lavinio sono un unico grande immondezzaio, che si riproduce con puntualità sempre più accelerata con l’approssimarsi della bella stagione e si sentono interventi in Consiglio che, invece di incitare alla rivolta sociale, si limitano a blandi inviti a migliorare aspetti secondari di un sistema che fa acqua da tutte le parti. Quindi sistema di gestione fallimentare da parte della Giunta Comunale e inadeguata reazione da parte del Consiglio Comunale che dovrebbe incidere in modo più profondo su un problema che è “il problema” di Anzio.Perché da esso deriva gran parte del degrado; perché esso è il sintomo più eclatante della perdita di controllo del territorio da parte dell’Amministrazione Comunale. Le centrali per la produzione di biometano sono solo un altro aspetto delle stesso problema e trattare queste ultime senza trattare il problema dei rifiuti significa solo voler cavalcare la tigre che porta consenso elettorale dimenticando che la foresta è piena di bestie tutte pericolose e tutte feroci. Continuiamo la nostra battaglia per Lavinio ma anche per Anzio, in modo responsabile, perché la complessità del problema non può salvare nemmeno un utenza che, lasciata senza controlli ed in carenza di una legislazione adeguata, si diletta continuando a gettare mondezza e vergogna nelle strade del nostro territorio. Non vogliamo cadere nello stesso errore del minimalismo dell’Assessore all’Ambiente, per cui ci rifiutiamo di pubblicare foto che toglierebbero solo peso alla gravità della situazione.Sappiamo anche che c’è una piccola fetta di cittadini che si rifiutano di seguire le regole perché sono delusi ed esasperati da una situazione aberrante e che potrebbero essere convinti ad una fattiva collaborazione di fronte ad un’azione energica da parte del Comune. Abbiamo, con incontri, con documenti e con inviti sollecitato ad un’azione globale ed incisiva che coinvolga l’Assessorato ai Tributi ed il Comando dei Vigili Urbani, in una campagna decisamente repressiva della quale i risultati vengano pubblicati settimanalmente sulla stampa locale e sul sito del Comune: una task force fatta di più squadre di intervento che vadano nelle abitazioni dei centinaia di cittadini italiani, comunitari ed extra-comunitari e controllino il loro status, a partire dalla loro presenza legale sul territorio, al loro titolo di utilizzo dell’immobile in cui abitano e alla propria condizione di aderenti e contribuenti al servizio di raccolta differenziata. Che ci vuole a metter in atto un meccanismo del genere? Beh innanzi tutti ci vuole una visione sintetica e manageriale del problema, poi ci vuole la volontà di disturbare tanti elettori ed infine c’è la legge Bassanini, tanto denigrata dall’Assessore Placidi, che toglie al potere politico le responsabilità gestionali per affidarle alla burocrazia. Questo è vero ma è anche vero che la “burocrazia” viene designata dal potere politico e ci vuol il coraggio e, forse anche qualche altro attributo, per saper designare la “burocrazia” adatta o per liberarsi di quella incapace. Ci vuole tanto poco a capire che, anche in presenza di una ditta ben organizzata e di un sistema di raccolta efficiente, cose ambedue ben lontano dall’essere, non si riuscirà mai ad avvicinarsi alla risoluzione del problema se non si andranno a scovare gli sporcaccioni casa per casa. E si. Assessore Placidi, “si devono proprio rincorrere i cittadini incivili” . Si devono rincorrere e sanzionare adeguatamente e per farlo no n servono dei dilettanti come i cosiddetti “ispettori ambientali”, ma ci vuole la polizia urbana, quella che sta fuori delle scuole a dirigere il traffico o che va in giro a fare multe per divieto di sosta. Si mandino gli “ispettori” a fare le multe come fanno i “volontari del traffico”, oppure ad assistere all’uscita dei bambini da scuola e la Polizia faccia i controlli identificativi che sono attività di autorità giudiziaria. Si cominci a dare un senso ad anni di chiacchiere inconcludenti.
Comitato Per Lavinio