Riceviamo e pubblichiamo
A pochi passi dal Residence Elianto, ex dimora del Re Faruk, che dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello dell’accoglienza turistica di Anzio, giacciono da 20 giorni cumuli di spazzatura maleodorante.
Inutili le proteste e le segnalazioni fatte dai cittadini del luogo che avendo cercato per giorni di segnalare ai numeri resi pubblici dall’assessorato (Camassa e Ufficio Ambiente) a cui nessuno si perita di rispondere, si sono rivolti ai Carabinieri di Anzio Colonia ed alla Polizia Municipale. E sì, cosa potevano più fare? Di fronte ad esempi di eclatante inciviltà dei balordi che depositano in strada rifiuti e inciviltà mista a criminalità delle autorità che avrebbero l’obbligo di prelevare e pulire le strade. E sì criminalità, perché è un crimine quello di mettere a repentaglio la salute pubblica dopo svariati giorni (vedi le norme penali sui delitti contro la incolumità pubblica – inquinamento ambientale).
L’Intesa dei cittadini del Lido delle Sirene stritolata dalle schermaglie di “appaltopoli” tra ricorsi e controricorsi e decisioni del Consiglio di Stato – in un balletto di interessi contrapposti – che di fatto nel loro insieme privano i residenti dei più elementari servizi essenziali da questi profumatamente per tutto l’anno (fruendone sì e no per 2 mesi) hanno dato mandato ad un legale di sporgere circostanziata denuncia per omissione di atti di ufficio e del delitto di inquinamento ambientale nei confronti delle autorità comunali competenti in materia e della concessionaria Camassa che si vede sfrecciare a tutta velocità sul lungomare senza raccogliere alcunché.
L’Intesa dei cittadini del Lido Delle Sirene