Anche a Nettuno nasce il Comitato referendario per il Sì

ImmagineAnche Nettuno annuncia la nascita del Comitato per il Sì al referendum di ottobre sulla riforma costituzionale, presieduto da Clementina Aver e composto da Jennifer Belli, Cristina Maggio, Martina Coticelli, Tatiana Capogna, Pino Bruno, Francesca Arena, Riccardo Ascione, Martina Ludovisi, Roberto Aliffi, Gianni Mariola, Carlo Alemagna, Daniele Reguiz, Tonino Di Senso, Ulisse Pizziconi.

“Ad Ottobre ciascuno di noi sarà chiamato a pronunciarsi su ciò che è stata l’Italia sino ad oggi – spiegano – e su ciò che sarà in caso di vittoria del “si”. Il 12 aprile 2016 si è concluso l’iter parlamentare della riforma costituzionale avviato in Senato il 15 aprile 2014. Adesso, come previsto dall’articolo 138 della Costituzione, la riforma sarà affidata al giudizio conclusivo degli italiani. Svariati sono i motivi che spingono a sostenere le ragioni de Sì. Il cavilloso sistema di produzione delle leggi, attraverso il meccanismo bicamerale, pensato nel lontano 1947, responsabile di una legislazione lenta e farraginosa, verrà sostituito da un sistema più snello ed efficace. L’eliminazione delle funzioni dei due armi del Parlamento, la consistente riduzione del numero dei parlamentari e la soppressione di organismi ormai desueti é la risposta con i fatti a chi per anni ha annunciato riforme soltanto a parole. Dopo anni di sterile dibattito siamo passati dalle parole ai fatti. La riforma costituzionale renderà il sistema parlamentare meno ingessato, un sistema che ha prodotto in 70 anni ben 63 governi, caratterizzati da una continua instabilità che all’unanimità tutte le forze politiche concordano da decenni di voler cambiare.
Lo scontro, in piedi da 40 anni, é quello tra conservatori e riformisti, noi vogliamo modernizzare l’Italia contro chi la blocca!
Da una politica che ha fin qui mantenuto privilegi, si passerà ad un abbattimento dei costi che eliminerà centinaia di poltrone. La riforma contribuirà a rendere l’Italia più moderna ed efficiente, velocizzando i tempi delle decisioni, in linea con le più avanzate democrazie occidentali. La più grande sfida inizia adesso”.