Grave inquinamento ambientale a Lido delle Sirene, il caso in Procura

Listener (1)L’Intesa dei cittadini del Lido delle Sirene e di Cincinnato ha scritto al Procuratore della Repubblica di Velletri per segnalare la grave situazione di inquinamento ambientale che compromette in modo crescente la salute degli abitanti della zona, “affinché eserciti i suoi poteri verificando la sussistenza di comportamenti criminali ed adottando, ove presenti, le conseguenti misure onde ripristinare una situazione di vivibilità in tutta l’area”.

Tutto ha inizio il 17 aprile, quando l’Intesa spontanea dei cittadini del lido delle Sirene e di Cincinnato segnalava al Comune di Anzio ed alla stampa locale che a pochi passi dal Residence Elianto (Lungomare delle Sirene n. 8), “ex dimora estiva del Re Faruk, che dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello dell’accoglienza turistica di Anzio, giacevano da 20 giorni cumuli di spazzatura maleodorante. Inutili le proteste e le segnalazioni fatte dai cittadini del luogo che avendo cercato per giorni di avvertire ai numeri resi pubblici dall’assessorato (Camassa e Ufficio Ambiente) a cui nessuno si degnava di rispondere. Così si sono rivolti ai Carabinieri di Anzio Colonia ed alla Polizia Municipale, dato che la situazione perdurava da quasi un mese mettendo a repentaglio la salute pubblica per l’inquinamento ambientale provocato da rifiuti maleodoranti invasi da topi”;

“Questa Intesa dei Cittadini sollecitava il 23 aprile l’intervento dei servizi comunali con mail alla Polizia Locale ed al Sindaco; nella stessa data del 23 aprile altro scellerato dava fuoco al cumulo di rifiuti in parola dislocato sul lungomare della Sirene angolo Via Eco; la fuoriuscita di fumi mefitici e carichi di diossina provocavano temporanei malori ad alcuni abitanti del luogo; la polizia municipale prontamente accorsa sul luogo per i sopralluogo, composta da un graduato ed una graduata di turno, dava assicurazioni che nel giro di pochi minuti tutta la restante quantità di rifiuti incombusta e maleodorante sarebbe stata prelevata; ad oggi 7 maggio 2016 la situazione è rimasta invariata ed anzi altri sacchi di spazzatura sono stati depositati lungo la richiamata via Eco. Il lungomare è abitato prevalentemente da villeggianti non residenti e quindi non titolati ad esercitare il voto nel Comune di Anzio, ma che pagano per 12 mesi servizi di cui fruiscono per circa 30 giorni l’anno; la dolosa negligenza dell’amministrazione locale si sostanzia in una scelta dettata da interessi politici volti a non erogare i servizi di pulizia delle strade e del ritiro della spazzatura se non a soggetti politicamente utili come i cittadini residenti; numerosi episodi di corruzione che hanno riguardato il Comune ed alcuni rappresentanti delle autorità locali fanno da parte di taluni sospettare la sussistenza di infiltrazioni mafiose, come peraltro segnalato da numerosa stampa locale; l’intesa dei cittadini sta raccogliendo le firme da portare in Prefettura per formulare l’istanza di scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose”.