Riceviamo e pubblichiamo
Il vento sta cambiando: per la prima volta la pessima gestione dell’acqua nell’ATO 4 viene messa in discussione. La gestione del Servizio Idrico che per anni è stato appannaggio della mala politica, di affaristi senza scrupoli e partiti compiacenti e spesso complici, è giunta al massimo grado di tolleranza per i cittadini di Anzio, Nettuno e dell’intero ATO4. Chi per anni si è battuto contro i padroni dell’acqua oggi, forse, sta per costruire quella speranza di cambiamento iniziata proprio 5 anni fa, con la straordinaria vittoria referendaria, quando 27 milioni di italiane e italiani hanno detto no alla privatizzazione, no al profitto sull’acqua.
Bisogna infatti dare atto ai nuovi sindaci eletti alle amministrative del 19 giugno scorso, in alcuni comuni dell’ATO 4, di aver preso finalmente la strada della legalità. Un plauso particolare va al nuovo Sindaco di Nettuno il cui primo atto politico è stato quello di rinviare l’ennesima Conferenza dei Sindaci “pilotata” da Acqualatina.
Infatti chiediamo ai Sindaci, a tutti i Sindaci dell’ATO 4, di “vederci chiaro” sulle ultime proposte, a nostro avviso, “oscene”, del gestore e dei suoi accoliti, fatte di:
– aumenti tariffari da sempre fuori legge,
– gestione degli appalti fuori da qualsiasi controllo;
– delega di intere funzioni pubbliche come gli espropri, alla totale discrezione del gestore;
– richiesta di ulteriori garanzie a favore del gestore e vessatorie per i cittadini;
– pretesa apertura dei propri cantieri sui territori comunali, senza permessi e senza il controllo delle amministrazioni e dei cittadini.
– occupazione e controllo di fatto dell’intero territorio dell’ATO4, dove sarebbero i comuni a chiedere il permesso ad Acqualatina per effettuare le loro scelte urbanistiche.
Notiamo inoltre con piacere, che il Sindaco Angelo Casto non si è ritrovato solo su questa presa di posizione, man forte gli è arrivata anche dal neo eletto sindaco di Latina e dalla sempre più battagliera Aprilia. Ma la forza più grande gli verrà sicuramente dai cittadini e dai Comitati per l’Acqua Pubblica che in prima persona si sono fatti carico delle lotte di questi anni contro l’arroganza dei padroni dell’acqua e la foraggiata spregiudicatezza della politica, complice e supina ai voleri del gestore.
Ebbene, se il vento sta cambiando noi, cittadini e comitati, siamo pronti, e le nostre condizioni sono da sempre chiare:
1) blocco delle riduzioni/sospensioni dei flussi idrici e di ogni azione di rivalsa sui cittadini/utenti che, da sempre e da soli, hanno contestato le illegittimità dei costi delle bollette idriche, le inadempienze del gestore e obbedienti alla volontà popolare espressa dai referendum di giugno 2011;
2) allontanamento dei dirigenti della Società legati alla politica clientelare che ha gestito in questi anni il SII.
Su queste basi siamo pronti a collaborare con le Amministrazioni comunali per costruire una strategia comune che riporti l’acqua nel suo naturale alveo, la gestione pubblica e partecipata, fuori dal mercato e dal profitto, ricordando sempre che, si scrive acqua ma si legge democrazia.
Comitato AcquaPubblica Anzio-Nettuno