Estate rovinata, i residenti con le finestre chiuse a causa dei cattivi odori
Tornato in attività, l’impianto di compostaggio dell’ACEA sito sulla provinciale Nettuno- Ferriere, sono tonati anche i cattivi odori. Lo stabilimento ha ripreso le lavorazioni, dopo il dissequestro dell’impianto che era stato chiuso a seguito della morte di due operai, avvelenati dalle esalazioni nocive. E nella zona di Torre del Giglio e la Verdiana sono tornati i miasmi, cattivi odori che trasportati dal vento si spandono nell’aria e rendono la vita impossibile ai tanti residenti della zona. E si perché il mega impianto che può lavorare fino a 120.000 ton/anno di rifiuti organici, sfalci e fanghi di depurazione, sorge proprio in mezzo alle case, a ridosso dei consistenti nuclei abitati di: Via Corsira, La Verdiana e Tre Cancelli. Ma secondo l’ACEA “il modello operativo dell’impianto è concepito per la produzione di compost per mezzo di un processo industriale, ad impatto zero sull’ambiente”. Non la pensano così le centinaia di cittadini che hanno firmato petizioni e denunce alle autorità competenti contro quel mostro che con le sue emissioni odorigene rovina le attività agricole e la vita quoditiana. “Odore di marcio putrescente e chimico- denuncia Marina Gobbato del Comitato No miasmi Kiklos- La zona colpita si sta ampliando. Dopo un primo sopralluogo della Polizia Provinciale, silenzio assoluto da Regione, Arpa, Asl. Comune di Aprilia non piu’ pervenuto. Si vuole che le persone diventino schiavi muti e rassegnati, ma saremo la goccia che scava e che – civilmente – protesterà per i prossimi 1000 anni”. E dall’Assessorato all’ambiente della Regione Lazio nessuna risposta alle richieste, avanzate dal Gruppo di SI-SEL, per la verifica della qualità dell’aria con una centralina dell’Arpa, lo stoccaggio del prodotto finito in un capannone chiuso e l’approvazione da parte della Regione del Regolamento sulle emissioni odorigene. Un’altra estate da incubo con le finestre serrate per i residenti della zona.
Claudio Pelagallo