Un gruppetto di tifosi del baseball, che in pochi giorni abbraccia quasi 1500 persone. Per gioco, e passione, nasce il gruppo Facebook “Bar del Baseball”, da un’idea di Gianluca Marcoccio e Massimo Ciamarra, entrambi innamorati dello sport che a Nettuno fa sognare. Non ci credevano neanche loro, che in pochi giorni sarebbero diventati una realtà così seguita sul territorio ma anche da tutta l’Italia. Ospite fisso del bar virtuale Giorgio Costantini; gli addetti alla regia Andrea Tamburrini, Fulvio Vecchiarelli, Remo Ciamarra. Sono loro i protagonisti di questa splendida avventura che mette insieme sport, social, ricordi ed emozioni. “Il bar del baseball doveva nascere inizialmente per creare un angolo per i tifosi, limitandosi a parlare delle azioni delle partite – raccontano Marcoccio e Ciamarra – Poi abbiamo deciso di approfondire la cosa, intervistando gli ex giocatori, facendo interviste allo stadio, durante la partita e spezzoni in diretta dalle partite. E’ lì che abbiamo acquisito tanta forza perché questa cosa non era mai stata fatta prima”. Ingrediente principale, per chi segue il gruppo, è la simpatia, la spontaneità e la leggerezza degli interventi durante le partite, quasi mai commenti tecnici ma piuttosto goliardici. Curiosità su giocatori e avversari, radiocronache, soprattutto tifo e condivisione. Il bar in poco tempo comincia a crescere a dismisura, incontrando sempre più pubblico e appassionati che si collegano per condividere foto, storie, pensieri. Da cosa nasce cosa e la strana coppia decide di realizzare delle puntate da casa, infrasettimanali. “Ne abbiamo già fatte cinque – raccontano ancora – Prima abbiamo intervistato i ragazzi del Bronx, un gruppo di tifo organizzato, il primo in Italia negli anni 80, che si è sciolto nell’88, con i vari Remigio Aimati, Maurilio Leggieri, Marco D’Ambra e tanti altri ragazzi. Poi siamo andati a casa dei fratelli Lauri che hanno vinto svariati scudetti, intervistato Pietro Monaco e Franco De Renzi e giovedì scorso Stefano Bernicchia e Giampalo Mirra. In più una diretta da casa della partita del Nettuno in trasferta a Bologna. Stiamo cercando di ricostruire la storia del baseball degli anni ‘50, quando il Nettuno vinse il primo scudetto. Abbiamo ricontattato Arsenio Sparagna, che da 64 anni non metteva piede in un campo da baseball”. Fu uno di quelli che vinse il primo scudetto nel ’51. Il bar del baseball lo riportato in campo, invitandolo alla partita Nettuno-Padova, lasciando a lui il lancio della prima pallina del match. “Arsenio in quell’occasione ha scritto una lettera molto toccante, che ha ricordato tutti i suoi ex compagni. E’ stato davvero emozionante, con applausi scroscianti dallo stadio. Lui stesso si è commosso. Siamo onorati del fatto che la società del Nettuno baseball ci ha appoggiato, pubblicandoci sul loro sito ufficiale. Mai una cosa del genere era successa a Nettuno. Abbiamo scritto di Bagialemani in Giappone come tecnico della Federazione mondiale di baseball, cosa che nessuna testata giornalistica aveva fatto. Le soddisfazioni sono tante”.
“Il bar del baseball – si legge nella presentazione ufficiale del Gruppo – non è nulla di speciale. È solo un gruppo di persone innamorate di questo sport, che vorrebbero far ricordare ai ragazzi di oggi cosa hanno fatto a partire dal 1951 i nostri nonni, familiari o semplici amici per la nostra città. Il grande Gianni Capobianco diceva che un popolo che non conosce il suo passato, non avrà mai un futuro. Per questo cerchiamo di raccogliere quante più notizie possibili, per creare un grande archivio qui su Facebook, in modo da lasciarlo a qualcuno. Il mio sogno è creare un museo del baseball”. E chissà.