“Una raccolta che era iniziata come un’iniziativa privata si è poi rivelata straordinaria e coinvolgente, con la partecipazione di tantissimi cittadini di Anzio e Nettuno”. Comincia così il racconto di Giorgio Buccolini, che attraverso il suo profilo Facebook ha tenuto nell’ultima settimana, una sorta di diario in cui raccogliere emozioni e fare un resoconto dell’iniziativa lanciata a favore delle zone colpite dal terremoto. In pochi giorni, grazie ad un appello del gestore del supermercato di via Adua, sono stati raccolti 50 quintali di merce da destinare alla Valnerina. Ieri mattina cinque camion sono partiti da Anzio alla volta dell’Umbria. “I terremoti del 24 Agosto, 26 e 30 Ottobre che hanno seminato la devastazione nel Lazio, Umbria e Marche. ci hanno segnato profondamente. Le immagini dei notiziari, le continue scosse di assestamento, i contatti con i tanti amici nella Valnerina, la distruzione di chiese, paesi e frazioni montane, immagini di disperazione e dolore, i tanti morti di Amatrice hanno sconvolto gli animi e stimolato la solidarietà. La nostra famiglia – scrive Giorgio – originaria di Valle, piccola frazione di Preci, si è sentita particolarmente colpita dagli eventi e così abbiamo deciso di intraprendere una raccolta di generi alimentari e di vestiario di prima necessità per le popolazioni della Valnerina colpite da questa immane calamità. Sinceramente non ci aspettavamo il risultato ottenuto. Avete superato qualsiasi aspettativa, con l’intenzione di far partire un camion con quanto raccolto, in 72 ore, ci siamo dovuti organizzare con 2 furgoni e 3 camion completi, carichi all’inverosimile. C’è stata una vera e propria mobilitazione generale, siamo stati letteralmente sommersi di aiuti alimentari e abbigliamento di prima necessità. Abbiamo dovuto chiedere aiuto a tanti concittadini volontari per imballare, suddividere e selezionare quanto raccolto.
E così, domenica mattina, caricata la merce, il convoglio è partito con destinazione Preci, nella Valnerina. E’ stato emozionante vedere automobilisti che ci salutavano con affetto lungo il percorso, come è stato invece stressante affrontare temporali improvvisi, posti di blocco dei Carabinieri e della Protezione Civile che ci segnalavano le problematiche stradali man mano che ci avvicinavamo alla destinazione. Negli ultimi 50 km. del percorso il panorama è cambiato. Dalle belle montagne verdi siamo passati ad edifici danneggiati, parzialmente distrutti o totalmente crollati. Alla destinazione ci aspettavano il nostro coordinatore Giuseppe Scarponi della Comunanza Agraria Guaita di S. Eutizio, i Volontari della Croce di Malta e i cittadini di Preci compresi alcuni bambini. Tutti si sono prodigati ad aiutarci nello scarico delle merci e del suo smistamento. Sono state immediatamente distribuite tutte le coperte e piumoni raccolti, i generi alimentari sono stati suddivisi per consumazione giornaliera per la cucina attrezzata sotto le tende per tutti i residenti. L’abbigliamento è stato suddiviso rispettando l’elenco già redatto dal Sig. Giuseppe Scarponi rispettando la graduatoria già preparata delle famiglie più in difficoltà e dei singoli. I giocattoli abbiamo lasciato la scelta ai bambini presenti senza opporre alcun divieto. Sono state ore faticose ma nello stesso tempo bellissime. Siamo stati invitati a pranzare con i Preciani sotto la tenda da campo allestita a cucina. Nonostante tutto siamo riusciti anche a trovare il tempo di perlustrare qualche frazione vicina. La frazione Valle per il 75% e crollata e inaccessibile, Piedivalle è gravemente lesionata, attività chiuse e case crollate parzialmente o del tutto, il Centro Storico di Preci è gravemente danneggiato, Campi alto in lontananza appare come un castello crollato a causa di un effetto domino invisibile, l’Aquaro sempre in lontananza appare distrutto per metà, stessa storia per Villa Collescille. L’Abbazia di Sant’Eutizio è crollata per metà, il campanile è rovinato sul monastero portando con se una frana enorme di terra e rocce, il cimitero di Preci per metà è precipitato lungo la scarpata, portando con se cappelline, tombe e bare. Tutta la zona è considerata “Zona Rossa”, ogni accesso alle frazioni è controllato e vietato da pattuglie dei Carabinieri, il dispiegamento dei Vigili del Fuoco è enorme.
I volontari della Croce di Malta si adoperano nelle cucine improvvisate e nell’assistenza delle persone che vivono in camper, roulotte, tende o nelle auto nel timore di altre scosse sismiche. 50 uomini dell’Esercito Italiano presidiano tutta la zona opponendosi agli eventuali atti di sciacallaggio nelle case danneggiate o crollate e nelle chiese oramai inagibili. L’attività produttiva ed economica risulta ferma o sicuramente rallentata con attività chiuse e transennate per rischio di altri eventuali crolli. Inoltre, ci è stato detto che nei prossimi giorni, verranno consegnati ed istallati i primi moduli abitativi prefabbricati. Infatti, già da questa settimana sono previste forti perturbazioni atmosferiche e un calo perentorio della temperature notturne, quindi speriamo che vengano rispettati i termini promessi. Dopo i saluti affettuosi e commossi con i nostri coordinatori e tutti i residenti che ci hanno aiutato in questa impresa, e non prima di aver provato anche noi, una bella scossa sismica di assestamento, siamo ripartiti nel buio con destinazione Anzio. Solo dopo pochi chilometri siamo stati sorpresi da un temporale veramente impressionante che ci ha costretto a forti rallentamenti e soste. Inevitabile non pensare cosa stesse accadendo in quel momento in tutta la Valnerina con un simile nubifragio. Alla fine, ad ora tarda, siamo riusciti a rientrare ad Anzio. Grande soddisfazione per la riuscita di questa piccola impresa, ma soprattutto ancora stupiti della grande solidarietà di tutti i Portodanzesi. Anzio ha dimostrato di avere ancora valori che molti invece hanno dimenticato”.