La casa a via Gramsci, di fronte al Paradiso sul Mare. Gli aperitivi da Del Gatto, le passeggiate a Ponente. Le estati passate ad Anzio, con la moglie Emanuela, dove il premier incaricato Paolo Gentiloni ama rifugiare. E’ capitato di vederlo passeggiare in centro, o lungo la riviera Zanardelli, anche nelle giornate di sole invernale. A volte accompagnato da suo fratello, docente universitario. A volte accompagnato dalla scorta. E’ di casa, nella città neroniana, il ministro degli Affari Esteri del governo uscente di Renzi, incaricato oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella di formare il nuovo governo. Viene ad Anzio da una vita, nella sua seconda casa, scegliendo questo angolo di mare come alternativa alla capitale, per le pause dalla vita politica. Classe ’54, romano, politico di lungo corso, nel governo Renzi dal 2014 ad oggi. Giornalista, ministro delle Telecomunicazioni sotto il governo Prodi, tra i fondatori del Pd, prima ancora della Margherita. Grande estimatore di Anzio. A fine luglio, proprio la scorsa estate, ha firmato assieme alla moglie la petizione per il Paradiso sul Mare, nell’ambito della campagna del Fai “Rinasce il Paradiso”, promossa dal Comitato di Chiara Di Fede, Claudio Tondi, Francesco Silvia. Qualche estate prima, curiosamente, scriveva sul suo profilo Facebook: “Mattinata sulla spiaggia di Anzio, affollatissima. Chiacchiere da ombrellone anche su Berlusconi, qualche innocentista (in minoranza). Non so a Portofino o a Portocervo ma qui rischi di guerra civile neanche per scherzo. Piuttosto la preoccupazione che la vicenda Berlusconi renda ancora più debole il tentativo delle larghe intese. Insomma e’ incredibile continuare a tenere l’Italia appesa al destino di una persona”. Era il 2013. C’era ancora Berlusconi. Da quell’estate in poi solo governi tecnici…