Il dolore degli amici di Carlo: “Addio gigante buono, il vero allenamento inizia adesso”

13394046_648662341965542_2435442558716930553_nUna morte improvvisa e un dolore enorme per i familiari e i tantissimi amici che frequentavo il giovane Carlo Sannino, scomparso tragicamente ieri sera in un incidente a Santa Teresa. “Un gigante buono”, come viene descritto tra i centinaia di messaggi di addio lasciati sulla sua bacheca  Facebook. Un atleta, uno studente, un amante della vita. Il 18enne aveva da poco preso la patente e a giugno si sarebbe diplomato all’istituto agrario San Benedetto di Latina. “Questo destino infame ti ha portato via – scrive Sara – ancora non riesco a crederci. Sempre i migliori se ne vanno. Fai del tuo sport la passione più grande anche lassù”. “Eri come il gigante buono fratè – dice Giovanni – la dolcezza tua era indescrivibile. Carlè fagli vedere lassù chi comanda”. “Mancherai a tutti – scrive Filippo – la vita è cosi ingiusta”. E Umberto: “Te ne sei andato stanotte, in un terribile incidente. I tuoi 18 anni, l’amore per lo sport, gli studi, la tua positività il tuo sorriso. Ecco, io ti ricorderò così”. “Un ragazzo pieno di vita – ricorda Gianni – un atleta strepitoso”. “Senti un pò Carlo – si legge ancora in bacheca, da parte di Alessio – C’è qualcosa che avrei voluto dirti fin da quando ti ho visto. Eri e rimani speciale. Uguale a me, anzi, tu sei un omone pompato, io uno stuzzicadenti, ma malgrado ciò siamo stati due giocherelloni. A volte ti mettevi anche in ginocchio per un mio banale massaggio ai muscoli delle spalle, e il giorno dopo mi venivi a dire che grazie ai miei massaggi avevi fatto un allenamento da urlo. Che dire l’allenamento vero e proprio è appena iniziato, stammi vicino e accompagnami nella vita mio omone”. Ed ancora, Riccardo: “Poco fa una delle persone più buone che io conosca è volata in cielo, troppo presto. Era gioia, bontà, simpatia, dolcezza, serietà, determinazione e per questo lo ritenevo un grande amico, uno su cui contare sempre. Che dire Carlè la vita è troppo ingiusta per scrivere una frase che la rappresenti,non ci sono parole,ci sono solo bei ricordi che sottolineano la persona fantastica che eri”. “Bella cuggio – scrive Mauro – venerdì scorso abbiamo preso la patente superando l’esame insieme, mercoledì mi hai ospitato in palestra dove tu piano piano raggiungevi il tuo sogno e con il tuo amore che mettevi in ogni singolo gesto piano piano mi convincevi sempre di più ad intraprendere questo percorso insieme a te. Ricordo tutti i momenti passati con te al mare all’età di 13 anni, ricordo il tuo sorriso, la tua voglia di vivere, e quanto sei forte. La tua forza veglia su di noi”.