Nettunense Bis, pronto il piano progettuale, con tanti se e tanti ma.

di Claudio Pelagallo

Si fa o non si fa? Parliamo della Nettunese Bis, opera tanto discussa nel corso degli ultimi anni,  fonte di tante promesse elettorali e di tante polemiche da parte degli ambientalisti che la ritengono un’opera inutile e dal grande impatto ambientale. Per il momento  l’Astral,  l’azienda che ha in carico le strade regionali del Lazio, ha elaborato un progetto di pre-fattibilità  che ha sottoposto all’attenzione dei consigli comunali di Aprilia, Nettuno, Anzio, città interessate dall’attraversamento della nuova arteria. Secondo il progetto, occorre un nuovo tracciato, visto che negli anni nessuno ha avuto la volontà politica di non far sorgere a ridosso della Nettunense: edifici, abitazioni e capannoni,  tanto da rendere quasi impossibile l’allargamento della vecchia sede stradale. E allora si vuole fare da un’altra parte, a cavallo tra la Pontina e la Nettunese, insomma un’altra strada di grande comunicazione stretta tra due grandi arterie. Senza nascondere che i terreni a ridosso della nuova strada saranno oggetto di nuova edificazione, sono, infatti  molti gli interessi economici che spingono per la realizzazione della nuova arteria. Secondo il progetto la strada partirà dallo svincolo di Aprilia sud, nei pressi di via dei Giardini, dove è previsto lo svincolo del casello dell’autostrada Roma Latina. Le zone di Via del Genio Civile e di via Pantanelle non presentano grandi problemi di inserimento negli svincoli di Campo di Carne e Sandalo. Dallo svincolo di Sandalo si presentano diverse alternative progettuali: Dopo questo svincolo e il successivo attraversamento di via dell’Armellino, da realizzare in viadotto, l’Astral propone due alternative per raggiungere Lavinio Scalo, una prevede una rotatoria su via Cervicione, ma il tracciato passerebbe a ridosso delle abitazioni, l’altra alternativa sfrutterebbe alcune strade già esistenti collegandosi alla rotatoria di via Cervicione- Via del Ciliegio. Altro problema si presenta nella zona di Anzio, su Via Della Cannuccia, per i molti accessi di abitazioni private. Insomma un’opera che andrebbe a stravolgere il già compromesso sistema viario e urbano di un territorio già antropizzato, un businnes da centinaia di milioni di euro.  Anche se nessuno ne vuole parlare,  l’unica alternativa per smaltire il traffico sulla Nettunense e di un’area vasta che va da Nettuno ad Aprilia passando per Anzio e Lavinio resta quella del potenziamento della linea ferroviaria, con la realizzazione del secondo binario e il raddoppio di quei treni che sempre più affollati portano ogni giorno migliaia di pendolari sulla tratta Nettuno-Roma.