L’amministrazione comunale ostacola lo sviluppo del rugby ad Anzio

Riceviamo e pubblichiamo la nota del Rugby Anzio Club

screenshot_2017-04-19-18-26-23-1La Rugby Anzio Club si trova oggi a prendere posizione sul disinteresse che l’Amministrazione Comunale di Anzio ha mostrato nei confronti delle problematiche impiantistiche della società. Sodalizio che con i suoi numerosi iscritti, circa 300, rappresenta il polo rugbistico principale del litorale e una realtà sportiva e sociale tra le più importanti dell’intero territorio. Considerato che oltre agli eventi sportivi, è dedica da molti anni ad iniziative benefiche quali la Colletta Alimentare, la raccolta di sangue per l’Avis e il Movember.

Ma tutto questo sembra non interessare all’Amministrazione che ad oggi costringe il club anziate, senza peraltro fornire risposte alle numerose istanze, nel piccolo e non più sufficiente impianto Marconi di Anzio Colonia. Il campo infatti non ha le dimensioni regolamentari, tanto che ogni anno viene concessa un’autorizzazione in deroga rispetto ai criteri della Federazione Italiana Rugby, per non parlare del fondo in terra e pozzolana che di certo non è il più adatto alla pratica di questo sport.

Nonostante queste condizioni precarie, la RAC porta avanti l’attività di 10 categorie, tutte quelle federali dalla U6 sino alla Serie C1 nazionale.

 

La priorità è sempre stata quella di riqualificare il nostro impianto sportivo e per questo da anni abbiamo chiesto all’Amministrazione di intervenire, mettendoci a disposizione le aree comunali adiacenti il terreno di gioco, in modo da consentire interventi e investimenti in proprio, utili a mettere a norma l’impianto.

Un progetto preliminare di adeguamento dell’impianto era stato approvato in giunta nel 2015, ma l’Amministrazione non è stata in grado successivamente di liberare il terreno adiacente, utilizzato da occupanti abusivi come maneggio e discarica a cielo aperto. Tutto ciò ha fatto tramontare il progetto, e ci ha lasciato l’interrogativo circa i reali obiettivi dell’Amministrazione, ovvero se tutelare gli abusi o mettere nelle condizioni le società di fare sport al loro meglio.

 

Paradosso dei paradossi è che un altro impianto da rugby ci sarebbe, e quindi altri spazi per fare attività sul territorio anziate. Ci riferiamo all’impianto comunale di Piazzale Lanzi, che tuttavia ad oggi è assegnato ad un’altra associazione sportiva, la Neroniana Rugby Club 1974, nata nel 2012 (con un nome guarda caso molto simile alla precedente) dalla cessata attività della società assegnataria del campo. Parliamo di una società sportiva che non partecipa ad attività federali se non con pochissimi iscritti.

 

Vista l’esigenza di adeguare la propria realtà ad un contesto sportivo migliore rispetto a quello offerto dall’impianto di Via Ardea, la RAC ha iniziato a interfacciarsi con l’Amministrazione Comunale senza esito alcuno per sbloccare l’adeguamento del campo Marconi, e per utilizzare il campo di piazzale Lanzi.

Stante le numerose istanze di utilizzo dell’impianto di Piazzale Lanzi, tutte rimaste parimenti inevase, si è vista poi costretta a rivolgersi al Tar lamentando un silenzio inadempimento della Pubblica Amministrazione. Tuttavia l’Organo di Giustizia Amministrativa ha dichiarato inammissibile il ricorso in forza di una delibera comunale, con la quale il Comune di Anzio nel 2015 rinnovava la concessione alla Neroniana Rugby Club 1974 per ben 15 anni.

 

Nel ricorso la Rac lamentava un’assegnazione dell’impianto di Piazzale Lanzi in violazione dei principi fondamentali e dei diritti ed interessi dell’A.S.D Rugby Anzio Club e dei propri iscritti.

A ben vedere infatti la concessione dell’ impianto alla A.S.D Neroniana Rugby Club 1974, e il successivo prolungamento, sono frutto di decisioni parziali e disparitarie prese dell’Amministrazione, totalmente indifferente rispetto alle precedenti richieste della A.S.D Anzio Rugby Club e che evidentemente non tengono conto della sostanziale inattività della attuale concessionaria, che ad oggi non presenta né sufficiente numero di iscritti, né svolge attività federale se non con i pochissimi tesserati.

 

Ci si chiede allora come abbia potuto l’amministrazione dare prima in concessione un impianto ad una società nata nel 2012, quindi prolungare tale concessione, ad un’associazione che non presenta i requisiti richiesti per legge e che comunque è nettamente distante, a differenza della RAC, da ciò che prevede la legge ai fini dell’assegnazione in concessione degli impianti sportivi?

A tal riguardo giova ribadire ancora una volta come l’attuale concessionaria dell’impianto in oggetto, la A.S.D. Neroniana Rugby Club 1974, ha cessato la propria attività agonistica e dilettantistica ritirandosi con la squadra seniores dal campionato di Serie C2 nella stagione 2015/2016 e non iscrivendosi ad alcun campionato nella stagione in corso. Tale Associazione conta attualmente un numero limitatissimo di iscritti, che ben potrebbero continuare a svolgere attività all’interno del medesimo impianto se solo manifestassero però la volontà di volerlo utilizzare.

L’assenza dell’Amministrazione nella trattativa tra le parti ha di fatto escluso la soluzione dell’uso congiunto, impossibile da percorrere se non con accordi che lederebbero in maniera ingiusta le casse della RAC, una società sportiva senza fine di lucro che è nata e continua a reggersi esclusivamente grazie alla passione e all’impegno, anche economico, dei propri soci. Va anche detto che lo stesso campo è stato concesso in utilizzo gratuito dalla A.S.D. Neroniana Rugby Club 1974 in favore delle società Dolphins Anzio di baseball, e Anzio Calcio 1924.

 

Tra l’altro la delibera posta a fondamento della pronuncia del Tar è assolutamente illegittima, considerato che prolunga la concessione alla A.S.D. Neroniana Rugby Club 1974 in virtù della costruzione di manufatti all’interno dell’impianto eseguiti da altre ASD previgenti, che sono stati erroneamente imputati alla Neroniana Rugby Club 1974, fondata solo nel 2012 con P.I. 11913351000 e C.f. 97695320586, e sulla promessa della costruzione di un edificio di 220 metri quadrati (per club house e spogliatoi) che non è stato mai realizzato. Circostanze che delegittimano il prolungamento della concessione, legato alla conclusione dell’opera ed al suo collaudo.

 

La Rugby Anzio Club merita risposte da parte dell’amministrazione comunale in merito a questo silenzio, e chiarimenti su quali siano realmente i fini delle politiche in merito all’impiantistica sportiva nel territorio di Anzio. Recentemente ed in tutta fretta è stata allestita (ed a fronte di una spesa di 30.000 euro) una tribuna supplementare allo stadio di calcio Bruschini in vista del match di serie D tra l’Anzio e la Nocerina, per garantire la visione in sicurezza ai tifosi ospiti. Si è preferito dunque investire una cifra sostanziosa per una partita che poteva esser tranquillamente giocata a porte chiuse, o senza la presenza dei tifosi avversari, invece di impiegare quella somma per lo sport del territorio, che ha ricadute senza ombra di dubbio positive sul tessuto sociale della città.

Senza dimenticare i 2 milioni di euro già spesi per il palazzetto dello sport mai completato, con la squadra di basket costretta nel frattempo a disputare le proprie partite casalinghe nell’impianto di Nettuno.

 

Queste e altre mosse da parte dell’amministrazione comunale stanno limitando in maniera sostanziale i programmi sportivi della nostra società, ed è un paradosso considerato la ricaduta positiva a livello giovanile di uno sport dai grandi valori come il rugby.

Per questo continueremo a dar battaglia in tutte le sedi opportune, partendo dall’Autorità Nazionale  Anticorruzione, sino a che non otterremo quello che ci spetta di diritto e che, vista l’attività ed i valori che la nostra società porta avanti da dodici anni a questa parte, sentiamo profondamente di meritare.

Rugby Anzio Club