a cura di Menuccia Nardi
Sapete perché proprio il 1° maggio si festeggia la festa del lavoro (o dei lavoratori, se preferite)? Questa festività fu istituita a Parigi il 20 luglio del 1889, durante il congresso della Seconda Internazionale, al culmine di un vasto movimento di protesta che esigeva la riduzione a 8 ore dell’orario di lavoro. Basti pensare che nei primi del Novecento era in voga tra i lavoratori un motto coniato in Australia: “Otto ore di lavoro, otto ore di svago, otto ore per dormire”.
La data del 1° maggio non fu casuale, ma fu scelta in ricordo di quanto avvenuto tre anni prima, nel 1886, a Chicago, quando, durante i primi giorni di maggio, gli operai scesero in piazza proprio per chiedere la riduzione a 8 ore dell’orario di lavoro. La storia è tristemente nota e la protesta culminò con i fatti di sangue di Haymarket Square, annoverando morti sia tra i manifestanti sia tra i poliziotti.
Da allora ne è passato di tempo e il lavoro continua ad essere, anche e soprattutto nel nostro Paese, una priorità e un problema per molti, a cui va trovata una soluzione, una possibile…non la migliore, non quella perfetta, ma una accettabile, altrimenti le discussioni sul resto lasciano il tempo che trovano.
Il mio pensiero, allora, va oggi a anche a quanti il lavoro lo cercano – ricordando che è un diritto da reclamare e non una gentile concessione da elemosinare –, a quanti il lavoro lo difendono, a quanti chiedono di poterlo svolgere in sicurezza – perché rimane impensabile e incomprensibile che ci si possa ammalare o si possa morire su un luogo di lavoro –, a quei ragazzi che sanno che dovranno cercarlo altrove perché nella nostra bella Italia non c’è più posto per tutti, sicuramente poco nell’isola della meritocrazia, un luogo mitologico e per molti ancora sconosciuto.
Ovviamente penso anche quanti il lavoro lo onorano, alzandosi presto la mattina, o rincasando tardi la sera, a quanti fanno i turni di notte, a quanti lavorano anche nei giorni di festa e si assentano per ore dai propri affetti, perché la scelta di una vita onesta e dignitosa si rinnova ogni giorno anche nel suono di una sveglia.
A voi tutti va il mio pensiero. Buon 1° maggio!