“Non ho acqua, non posso lavarmi”. Un insegnante costretto a lasciare Anzio

La lettera di un insegnante delle scuole medie, residente a Lavinio in via dei Frassini. Da mesi l’acqua non arriva all’interno della sua abitazione in diversi orari della giornata. Esasperato è tornato a Napoli dai genitori, facendosi ospitare temporaneamente

immagine-1Gentile Direttore,
mi vedo costretto a scrivere al suo giornale per sensibilizzare l’attenzione delle istituzioni cittadine d’Anzio su un problema molto grave che sto vivendo in prima persona e con me tanti cittadini della mia zona. Da giorni sto davvero pensando di andare via da Anzio. Ebbene si! Anzio, la città neroniana dalle 13 bandiere blu tanto sventolate sui giornali; la città che ho imparato ad amare in questi 6 anni che ci vivo; la città in cui ho deciso di riversare i sacrifici di una vita comprando casa. Il mio sogno…la casa ad Anzio. Ma mia pazienza è arrivata al limite. Abito in Via dei Frassini al confine del trivio tra Lavinio, Cincinnato e Villa Claudia dove il servizio idrico offerto da Acqualatina S.p.a. è diventato un miraggio. Sono mesi che segnalo alla società Gestore SII Ato4 Lazio Meridionale del fatto che dai rubinetti di casa mia durante le ore di punta l’acqua non arriva per non parlare dei weekend quando i turisti provenienti da Roma e circondario riaprono le abitazioni adibite a case di balneazione. Sono andato dai Carabinieri, dalla Polizia ho segnalato il problema con decine di telefonate al numero pronto intervento ma la situazione non tende a migliorare, anzi è peggiorata notevolmente negli ultimi giorni. Non nascondo che sono capitati giorni in cui non mi è nemmeno stato permesso di lavarmi prima di andare al lavoro. Il 2 giugno vedendo che l’acqua non arrivava mi sono visto costretto a chiudere casa e scappare a Napoli nella casa genitoriale da dove ora sto scrivendo. Non so da cosa derivi il problema, carenze strutturali, perdite delle condutture, portata dei tubi troppo bassa rispetto alle reali esigenze delle utenze? Non so! Vorrei delle risposte da qualcuno, in primis dall’Acqualatina S.p.a. e poi dalle istituzioni cittadine che dovrebbero tutelare i propri abitanti che versano il danaro nelle casse comunali. Un appello lo rivolgo al sindaco Luciano Bruschini, persona a primo acchito molto affabile. Batta i pugni sul tavolo contro la società Acqualatina S.p.a., forse a Lei daranno più ascolto. Difenda un suo cittadino e tanti altri che hanno diritto all’acqua potabile in casa. E’ inutile sventolare bandiere blu quando un diritto sacrosanto sancito dalla nostra costituzione e dalla dichiarazione universale dei diritti umani viene vietato ai cittadini della sua città.
Prof. Giustiniano