Si danno il cambio notte e giorno, lui e lei, preoccupati che un evento improvviso possa impedire la nascita dei loro pulcini. Sono, per loro, i venti giorni più importanti dell’anno. Lei ha deposto tre uova in un angolo di duna, nascoste dalla sabbia e camuffati tra qualche sassolino. Lui, per cercare di aiutarla, le cova di notte quando lei ne approfitta per riposarsi e mangiucchiare qualche insetto in più.
Accade ad Ardea sulla spiaggia delle Salzare (all’altezza del Consorzio Sabbie d’Oro), dove gli ornitologi dell’associazione Garol hanno individuato una coppia di fratini, piccoli uccelli in via di estinzione dal caratteristico piumaggio bianco e marrone. Ad Ardea esiste da tempo una colonia che è andata via via assottigliandosi. Fino ad avere, ora, proprio quei due rappresentanti. I pericoli principali sono legati agli esseri umani che rischiano, in estate, di schiacciare le uova che l’uccello depone, oltre che a volpi, topi e gabbiani che potrebbero approfittare del ghiotto pasto messo a disposizione sulla spiaggia. Ecco perché il Comune, grazie alla collaborazione con l’associazione Garol e il Consorzio Sabbie d’Oro, ha ritenuto opportuno avviare un progetto di tutela degli uccelli presenti proprio alla foce dell’Incastro, per fare anche in modo che tutti – soprattutto per chi vive quel tratto di spiaggia per la tradizionale tintarella estiva – siano consapevoli della particolare accortezza che va tenuta in quel territorio.
L’iniziativa è iniziata oggi con l’installazione di una gabbia protettiva attorno alle uova che si schiuderanno tra circa due settimane. “L’area è di particolare pregio ornitologico perché, oltre ai fratini stessi e agli aironi (come le garzette e i cinerini, lungo il fosso), ci sono esemplari di corrieri piccoli e di piovanelli tridattili”, spiega Massimo Biondi, ornitologo dell’associazione Garol. Nell’area, infatti, sono stati identificati lo scorso inverno una ventina di piovanelli tridattili (il Piper del cartone animato della Pixar) che vengono a svernare ad Ardea dalla Siberia. Oggi, insieme ai fratini, ci sono anche tra i 2 e i 4 corrieri piccoli che restano qui in estate e che, in inverno, vanno nell’Africa subsahariana (proprio oggi una femmina era sulla spiaggia e stava cercando un luogo adatto per deporre le uova).
“La tutela dell’ambiente passa attraverso questi piccoli ma importantissimi gesti – ha spiegato il viceprefetto Antonio Tedeschi – Sono contento che una delle mie ultime azioni da commissario straordinario passi attraverso una operazione di tutela del territorio e, soprattutto, dell’habitat marino. Ardea ha piccole e grandi cose da valorizzare e un patrimonio straordinario. Uno dei miei primi atti è stato richiedere il titolo di città: un passaggio importante per riconoscere un tributo d’onore a una delle culle della cultura classica. La storia di Ardea è profondamente legata alla natura: il suo nome viene da un uccello che secondo la leggenda prese vita dalle sue ceneri. La schiusa di queste tre uova di fratino vuole essere un segnale di speranza per tutti”.