ANZIO. La manovra varata nell’estate scorsa dal Governo Berlusconi ha di fatto stabilito la cessazione dell’attività per tutte le sedi periferiche dei Tribunali, questo provvedimento ha concretamente rischiato di portare allo smantellamento la sede distaccata di Anzio del Tribunale Velletri, servizio con un bacino di utenza di circa 140.000 cittadini tra Anzio Nettuno ed Ardea, le conseguenze sul piano della mobilità e dei costi per famiglie e imprese sarebbero altissimi, in considerazione del fatto che la quasi totalità degli impiegati che prestano servizio nella sede di Anzio del Tribunale, risiede e vive nei territori di Anzio e Nettuno e che ad essi si aggiungono centinaia di professionisti che quotidianamente operano in sede. Per evitare la chiusura le amministrazioni di Anzio e Nettuno si sono rese disponibili a sostenere interamente i costi di gestione dell’edificio, proposta che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale di Anzio mercoledì 14 marzo, volontà che è già stata comunicata al presidente del tribunale di Velletri Francesco Monastero.
“Per evitare la soppressione del Tribunale di Anzio abbiamo dato la disponibilità ad assumerci i costi di gestione dell’edificio di proprietà del nostro Comune. Chiudere il Tribunale di Anzio, per accorparlo a quello di Velletri, non appare una scelta dalla quale scaturirebbero economie di scala significative mentre, invece, sarebbero molto più evidenti i disagi derivanti da un simile provvedimento”.
Lo ha affermato il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, che venerdì scorso ha incontrato il Presidente del Tribunale di Velletri, Francesco Monastero, per affrontare la problematica della paventata soppressione del Tribunale di Anzio (sezione distaccata del Tribunale di Velletri).
“Il Presidente del Tribunale – conclude il Sindaco Bruschini – ha preso atto della volontà delle città di Anzio e Nettuno di mantenere attiva la sezione distaccata e si è riservato di trattare la vicenda con il Ministero della Giustizia”.