Permettetemi una riflessione… Non chiamatelo amore, vi prego

di Menuccia Nardi

hand-1832921_960_720Se anche voi come me avete seguito la cronaca degli ultimi giorni, capirete perché mi viene quasi spontaneo dire “ci risiamo”… ma forse non è esatto. Sarebbe più corretto dire siamo ancora qui, non ci siamo mossi di un passo, a parlare di un problema ormai noto, a cercare l’uscita nello stesso vicolo cieco dove ormai sembra quasi d’abitudine trovare donne molestate e uccise, e uomini folli e rabbiosi, incomprensibilmente determinati a fare del male – e lo fanno, altroché – proprio a chi dicono di amare… ma la verità è che non le sanno proteggere neanche da sé stessi.

I numeri sono chiari, nel nostro paese sono state uccise già 29 donne dall’inizio dell’anno, ben 4 negli ultimi giorni, più una ragazza ridotta in coma dopo essere stata pestata a sangue. Quest’ultimo caso mi ha particolarmente colpito, quello della ragazza 26enne di Assemini (Ca), finita in coma farmacologico dopo essere stata picchiata dal fidanzato (ma leggo stamattina con grande piacere che i medici la considerano fuori pericolo, sebbene rimanga ricoverata ancora in terapia intensiva). Mio Dio! Si può arrivare a ridurre un essere umano in coma a forza di botte? Con quale violenza bisogna accanirsi per arrivare a tanto? Ditemelo, perché non me lo so immaginare… E per di più una persona per cui si provano dei sentimenti! Ma è proprio qui che nasce il malinteso, temo, nel parlare di sentimenti, perché se alla fonte di questi episodi continuiamo a credere che ci sia l’amore ci sbagliamo di grosso. No, assolutamente no, decisamente no, indiscutibilmente no. Scusatemi, ma l’amore è un’altra cosa, e non va confuso neanche da lontano con il desiderio di possesso, con la convinzione insana che una persona debba essere tua o di nessun altro. I sentimenti delle persone possono cambiare, succede. Questo fa soffrire? Certo, in amore si soffre, ma sicuramente non è un buon motivo per massacrare un essere umano, e vorrei dire che mi sento quasi stupida nel dover ribadire quella che dovrebbe essere un’ovvietà, eppure la realtà mi sconfessa e sembra dire il contrario…
L’unica cosa che in parte mi consola è sapere che le denunce per molestie stanno aumentando, che le donne sono sempre più propense a reagire, a ricordarsi fino all’ultimo che sono e rimangono libere, libere di scegliere, libere di dire no.