Fare verde sulla “Cava degli illeciti”

Riceviamo e pubblichiamo

cava_trasformata_in_discarica“A fronte della scoperta della discarica abusiva nella cava di pozzolana ad Aprilia, il Presidente del nucleo locale Anzio-Nettuno di Fare Verde, il Dott. Luca Zomparelli, esprime il pensiero del gruppo.
“Per quanto avvenuto, posso dire che solo in parte siamo soddisfatti: c’è da riconoscere il grande operato che le Forze dell’Ordine hanno messo in campo, e continuano a mettere in campo, da quando hanno visto la luce le norme sui reati ambientali. Infatti, cadendo il velo che celava questo tipo di illeciti, è ora possibile averne una maggiore padronanza e riuscire, così, ad intercettarli per poi correre ai ripari.
Ma il punto è proprio questo: si arriva sempre all’ultimo, sempre troppo tardi.
Non ci capacitiamo di come, al solo fine di garantire la fondatezza della prova su cui incardinare l’illecito ambientale in oggetto, si sia potuto aspettare ben un anno e mezzo di indagini senza aver fatto qualcosa per evitare che la situazione degenerasse fino a questo punto. E per cosa poi? Solo per esser sicuri nel condannare i colpevoli da un minimo di cinque e ad un massimo di quindici anni di reclusione? Perché questa è la pena prevista per il disastro ambientale, ancor meno per l’inquinamento ambientale ma, nel frattempo, quel disastro si è compiuto e lascerà i segni del suo passaggio per ben più lunghi anni.
Chi sapeva, poteva e doveva fare qualcosa per fermare il degrado che si è presentato ai nostri occhi ai danni della collettività e dell’ambiente.
E che non si dica, come gli improvvisati ambientalisti di oggi, che si tratta di ecomafie! Ricordo le parole del vice procuratore antimafia Pennisi quando sostiene che “i nuovi delitti ambientali non sono da considerarsi solo reati di stampo mafioso, ma crimini di delinquenza abituale tipica soprattutto delle imprese cd. “deviate” dalla corruzione”.. illeciti ambientali che, in particolar modo in materia di rifiuti, vengono favoriti per le modalità di trasporto degli stessi. Il trasporto su strada tramite Tir, infatti, quegli stessi Tir il cui andirivieni costante ha insospettito ed ha permesso la scoperta della discarica, ben sfuggono alla dovuta tracciabilità dei loro percorsi.
Sarebbe più opportuno pensare ad uno spostamento unico su rotaie, così da consentire ai rifiuti viaggi sicuri e controllati dall’inizio alla fine.
La presenza dei reati ambientali nel nostro ordinamento e’ un bene, ma è necessario che il tutto non operi solo nella sua veste repressiva ma, prima di tutto, preventiva, come codice penale ed ambiente esigono”.