Riceviamo e pubblichiamo
Crolla il mondo ed io mi sposto. Ve lo immaginate il primario del Pronto soccorso di un ospedale che va in vacanza durante un terremoto? No? Ebbene qualcosa di simile è accaduto al Comune di Anzio. Mi comunica l’Assessore all’Ambiente che il suo dirigente e cioè il “primario dei rifiuti” ha preso 30 giorni di ferie fra luglio e agosto; nel pieno del dramma vergognoso di una città diventata una discarica a cielo aperto. Quando si intende usufruire del proprio sacrosanto diritto alle ferie, nell’amministrazione pubblica se ne fa richiesta al proprio superiore gerarchico attraverso la domanda di concessione di licenza. Si fa questo perché l’amministrazione gestisce servizi pubblici anche essenziali ed i cittadini hanno il diritto di continuare ad usufruirne anche in estate e si chiama “concessione” di licenza perché essa viene concessa nel rispetto dei diritti di chi la chiede ma “innanzi tutto dei cittadini” che pagano lo stipendio al richiedente. L’ho fatta lunga perché non intendo parlare di rifiuti, l’ho fatto per un decennio, ora è tempo di parlare di responsabilità, Perché questo resta un Paese in cui il Diritto è stato inventato e quando le urla della logica ed i reclami della gente restano lettera morta e gli errori vengono reiterati e difesi, i cittadini hanno il dovere di cercare un arbitro terzo che difenda i propri sacrosanti diritti contro un potere ottuso ed incapace. Che poi si tratta di diritti vitali come quello di vivere in una città pulita o quello di coinvolgere nella scelta gli abitanti di una zona in cui si decide di costruire una centrale per la produzione di gas. La misura è colma ed anche la flemma dei cittadini pigri ha subito uno scossone di orgoglio. Esistono chiari riferimenti legislativi che limitano il potere degli amministratori pubblici nel senso che lo stesso può solo essere rivolto esclusivamente al bene dell’amministrato. Esso non può essere utilizzato per vantaggi personali ma nemmeno utilizzato con incapacità, imperizia o incuria. Dovendo necessariamente escludere l’aspetto relativo a fatti di corruzione resta un mare di ragioni per certificare che l’incapacità, l’imperizia e l’incuria l’hanno fatta da padrone nel pasticciaccio dei rifiuti ad Anzio e non da ora. Un capitolato mal redatto, una gestione i cui risultati si misurano nelle maledizioni di un popolo di cittadini scontenti, un approccio manageriale catastrofico, la mancata volontà di correggere, senza dare plausibili motivi, errori evidenti, hanno portato ad una situazione drammatica per i cittadini configurando gli estremi di danno erariale certo. E’ tempo che i discorsi un po’ contorti dell’Assessore all’Ambiente, quelli paternalistici del Sindaco ed i silenzi del Dirigente che va in vacanza perché ce lo mandano, abbiano risposte concrete. Il Comitato per Lavinio, il Comitato dei Cittadini Sacida altri gruppi ed associazioni hanno unito gli sforzi nel tentativo di mettere insieme le prove e quantificare il danno che alcuni amministratori hanno causato alla Comunità. Il vergognoso scarica barile di responsabilità degli ultimi giorni e la corsa affannosa dell’Assessore all’Ambiente a raccogliere rifiuti in strada a mo di teleraccolta “ad personam”sono segni evidenti che l’ipotesi di danno erariale è più di un’ipotesi. Un gruppo di lavoro, con l’aiuto di due avvocati, sta redigendo un ponderoso allegato documentale su cui basare la proposta di indagine da fornire al Procuratore Contabile affinchè proceda nella definizione del supposto reato di danno erariale e proceda a recuperarne l’ammontare nei confronti di chi lo ha causato . Ma questa è una musica già ascoltata al Comune di Anzio. La convinzione che questa ipotesi sia molto plausibile viene da avvocati e da cittadini ma non è una presa di coscienza originale. L’anno scorso un notissimo politico di Anzio che di amministrazione ne sa almeno quanto di rifiuti, mi riferisco al dr. Paride Tulli, aveva già fatto qualcosa di simile nei confronti dello stesso sistema privilegiando l’aspetto dell’inadempienza di tipo contrattuale. L’azione che si sta preparando da parte di un gruppo allargato di cittadini a cui lo stesso Dr. Tulli ha aderito, farà seguito a quella iniziativa. Una formale richiesta è stata inviata al Comune di Anzio per accedere agli atti amministrativi relativi alla gestione del servizio rifiuti. Speriamo che la trasparenza sia tale da permettere a chi sta lavorando su questa ipotesi sia rapidamente messo nelle condizioni di conoscere dati e contratti per evitare una denuncia nei confronti di chi la trasparenza deve garantire. Dopo averle provate tutte, l ’anno scorso un gruppo di cittadini del Comitato per Lavinio aveva inviato un esposto alla Procura Penale di Velletri senza esito; ora un gruppo molto più grande proverà con la Magistratura che si occupa di soldi e di responsabilità personali…. vediamo se avrà successo. D’altronde la Procura penale può intervenire solo se il disagio prodotto causa danni gravi alle persone ed alla loro salute e non ha tempo per occuparsi della mancanza di decoro e di igiene; mentre la Magistratura Contabile è più “banale” e va a vedere come vengono spesi i soldi della Comunità. E che siano stati spesi male è un fatto facilmente dimostrabile in questa sgangheratissima gestione di un servizio essenziale.
Sergio Franchi