di Menuccia Nardi
Diceva Albert Einstein: «Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso». Lungi da me il volermi paragonare ad Einstein – qualcuno a casa mia che sta leggendo questo articolo a questo punto avrà già iniziato a ridere! –, però posso dire che nel mio piccolo sono “appassionatamente curiosa” del mondo che mi circonda e mi piace tanto leggere e apprendere curiosità qua e là. E proprio nelle mie letture di questi giorni mi sono un po’ fissata sugli eventi, lontani e meno lontani, che si ricordano nel mese di novembre.
Era il 27 novembre del 1895, ad esempio, quando Alfred Nobel sottoscriveva il testamento con cui di fatto istituì il Premio Nobel. Era sempre novembre, ma del 1992, quando Whitney Houston pubblicava la sua versione di I will always love you che, complice anche il film The bodyguard, diventò poi la colonna sonora più venduta di sempre. A novembre poi è nata mia sorella (ma forse questo interessa meno!).
E non ricordavo che fosse sempre novembre – e questo forse interessa di più – quando nel 2001 usciva nelle sale del Regno Unito e degli Usa il primo film della saga di Harry Potter, Harry Potter e la pietra filosofale, (in Italia arrivò al cinema poco dopo, all’inizio di dicembre dello stesso anno). Naturalmente il maghetto ideato, pensato, direi quasi partorito dalla penna e dalla mente di J.K. Rowling era già un fenomeno letterario, ma sicuramente il cinema ha contribuito non poco a farne un fenomeno mediatico di portata mondiale (credo che siano davvero poche le regioni del mondo a non aver mai sentito parlare di Harry Potter!). Io stessa, che non sono mai stata troppo affascinata dal genere fantasy, sia che si tratti di libri sia che parliamo di film (eppure ora mi ritrovo un piccolo appassionato del genere in casa, mio figlio!) ammetto che adoro questa saga e che la mia passione è scoppiata proprio vedendone la trasposizione cinematografica. E negli anni sono diventata anch’io un’esperta di formule, da Wingardium leviosa, a Lumos, a Expecto Patronum e so per certo di essere in buona compagnia! L’origine di tanto successo? Non saprei indicarla con precisione, ma posso indicare uno degli effetti che ha prodotto, perché ne sono stata partecipe e testimone: l’aver visto spesso altri genitori con figli al seguito aggirarsi come me in libreria per scegliere uno dei libri di Harry Potter. È questo che succede quando un fenomeno mediatico diventa un fenomeno culturale, perché tutto ciò che avvicina alla lettura fa cultura. E dal mio punto di vista è un grande merito… E anche per questo il maghetto di Hogwarts mi piace!