Permettetemi una riflessione.. Routine pomeridiana di una mamma nella media

di Menuccia Nardi

img_20171205_100022-fileminimizerDomenica mattina, proprio nel mio buongiorno sul blog, avevo preannunciato il desiderio di vedere la Superluna di cui tanto si è parlato in questi giorni, e avevo anche accennato alla possibilità di quanto probabilmente sarebbe stato più facile a dirsi che a farsi, perché mi aspetto sempre eventi imprevisti e imprevedibili che mi scompongano i piani (anche quelli composti nella mia mente con minuzia certosina!).

Ora, in realtà alla fine la Luna l’ho vista, bella, vicina e affascinante, ma riflettendoci sopra la sera, mi sono resa conto di quanto anche un semplice appuntamento con il cielo sia uno scopo a cui ambire e da imporsi, perché i pomeriggi classici di una donna con famiglia al seguito non sono mai lineari e tranquilli, a meno di non auto-obbligarsi a chiudere gli occhi e non vedere l’infinità di cose che ci sono da fare quotidianamente, e a quel punto sì, certo, il tuo spazio te lo prendi – e ogni tanto è anche giusto – sia pure con il rischio di pentirtene il giorno dopo quando ti ritrovi a dover fare il nuovo e l’arretrato, più varie ed eventuali (come nelle riunioni di condominio).

Dunque, ripercorrendo i fatti del pomeriggio (come una moderna Sherlock Holmes, ma con grembiule da cucina!), per trovarmi libera all’ora del tramonto con prevista Superluna, ricordo di aver cercato di fare tutto a mo’ di catena di montaggio: ho caricato la lavastoviglie, ho messo su la lavatrice, ho ritirato i panni asciutti e ho scelto cosa fosse meritevole di un’urgente stiratura (ho pensato che il resto – che non è mai poco! Ma quante volte ci cambiamo in questa famiglia? – potesse aspettare piegato e in buon ordine anche fino al giorno dopo!). Quasi pronta? Quasi: ho riassettato la cucina, ho dato uno sguardo ai compiti – mi fido ma una controllatina non fa mai male – e ho preso l’iniziativa di andare a camminare almeno una mezz’ora (per il pranzo domenicale si è messo ai fornelli mio marito che, per carità, contrariamente a me in cucina è eccezionale, ma proprio per questo quando c’è di mezzo il suo tocco la digestione dopo pranzo è sempre un po’ problematica!).

Rientro. Doccia al volo. Quasi pronta all’ora X. Mi telefona mia madre. Abbrevio e non mi perdo in chiacchiere. Forse ce la faccio… Ed eccolo lì, l’imprevisto imprevedibile: da che il cielo era limpido in 5 minuti è venuto giù il finimondo (con tanto di grandine come contorno scenico!). Noooo… Ora, lasciamo stare la corsa per tirare via i panni (che nel frattempo avevo steso) e passi anche per il fatto che mi sono inzuppata i capelli (che in fondo domenica non mi stavano neanche benissimo!), ma con il cielo oscurato dalle nuvole ho pensato “addio Luna!”. Invece, un paio d’ore dopo, quando mi ero ormai messa l’anima in pace (e mi ero anche finalmente seduta sul divano), il cielo si apre: «Che fai sul divano? Non volevi vedere la Luna?». Certo che volevo vedere la Luna e in effetti l’ho vista e ve la mostro, ma è possibile che in una famiglia si accorgano solo del momento in cui ti siedi sul divano? Forse per il resto del tempo mi trasformo nella donna invisibile e non me ne sono mai accorta? Devo controllare tra i miei super poteri…

dal blog https://inostriocchisulmondo.wordpress.com/