Quest’anno il M/V Polare San Giuseppe Due del Com.te Giovanni Ajmone Cat compie il suo 50° anno dal suo varo.
“L’unità costruita dai mastri d’ascia Gerolamo e Giuseppe Palomba a Torre del Greco – spiega il presidente dell’associazione culturale Pungolo Club, Andrea Cafà – – prese per la prima volta il mare il 10 agosto 1968, di seguito le prove tecniche nelle bocche di Bonifacio.
Per i due viaggi Antartici del 1969-1971 e 1973 -1974 il Com.te Giovanni Ajmone Cat scelse per le sue partenze i porti di Anzio e Torre del Greco. Il San Giuseppe Due è una unità con armo a vela latina costruita con legni pregiati in quercia e Iroko e una corazza di acciaio di 4 mm che riveste la prua fino alla metà del bastimento per attutire i ghiacci durante la sua traversata.
L’unità oggi ufficialmente nella sfera delle imbarcazioni d’epoca ma lo era sempre stato per via delle sue caratteristiche.
Il Codice dei Beni culturali dispone la compresenza di due requisiti: l’interesse storico e il tempo senza fornire, però, alcuna definizione del concetto di bene storico-artistico. Il Codice dispone: – all’art. 12, che l’imbarcazione sia costruita da almeno 50 anni. – all’art. 10, che rientrano nei beni culturali anche “le navi e i galleggianti aventi interesse artistico storico o etnoantropologico”. – all’art. 11 che sono beni oggetto di specifiche disposizioni di tutela anche “i mezzi di trasporto aventi più di settantacinque anni” Quindi il veliero del nostro concittadino Giovanni Ajmone Cat donato alla Marina Militare è a tutti gli effetti un bene di valore storico e culturale.
Da diversi anni ci occupiamo delle vicissitudini del veliero Antartico attraverso la mostra fotografica “Ancora Sottozzero” contribuendo per la nostra città di origini marinare a mantenere quel valore storico culturale delle tradizioni.
Giovanni Ajmone Cat con le sue imprese ha scritto un capitolo avvincente della storia della navigazione.
Il San Giuseppe Due è un particolare veliero con un’anima che vive attraverso i suoi pregiati legni che hanno affrontato mari e difficili tempeste raggiungendo la meta con la volontà dell’uomo e del marinaio per portare il nostro tricolore nei mari del sud con ben due spedizioni di cui una patrocinata dalla Marina Militare”.