Nelle cittadine turistiche per eccellenza i ciclisti sono tenuti in gran considerazione. La “Perla del tirreno” merita strade migliori
di Claudio Pelagallo
Nettuno la “Perla del Tirreno” con luoghi fantastici da visitare ed ammirare magari in sella ad una bicicletta ma le strade sono penose, in uno stato di degrado tale da rendere pericoloso il solo percorrerle. In via della Liberazione l’asfalto è sempre più rovinato e costringe il ciclisti a spostarsi al centro della carreggiata. A via Olmata, nel tratto dietro villa Borghese, buche e rigonfiamenti dell’asfalto rendono pericoloso il passaggio, solo due esempi , ma se ne potrebbero fare a decine, che rendono impossibile la vita ai ciclisti costretti zigzagare per evitare le buche, spesso sfiorati dalle automobili. Le piste ciclabili esistenti non portano letteralmente da nessuna parte: quella che inizia a via della Vittoria verso Anzio finisce improvvisamente alla rotonda di via Gramsci, quella di San Giacomo un tronchetto di meno di 300 metri.
Insomma una situazione che non incentiva certo l’uso delle biciclette, mentre, in una cittadina bene o male pianeggiante, l’uso delle due ruote potrebbe rappresentare una valida alternativa alla mobilità urbana e alla drammatica assenza di parcheggi. Nelle cittadine turistiche per eccellenza i ciclisti sono tenuti in gran considerazione. Prendete Tenerife o Gran Canaria: qui si lavora anche di notte pur di consegnare ai ciclisti strade che sembrano tavoli da biliardo. Per non parlare di Amsterdam dove le piste ciclabili sono in tutte le strade, nessuna esclusa, e i ciclisti hanno sempre la precedenza. E’ troppo chiedere che Nettuno sia trattata da cittadina turistica, accogliente e ordinata e soprattutto da “Perla del tirreno”?