Nettuno. A spasso tra gli uliveti alla scoperta del Simposio…

26907379_10214651424108630_713997868982242385_nSarà per il nome – omaggio a Platone, il grande filosofo greco studiato all’università – che passeggiare tra gli uliveti della tenuta “Il Simposio” è ancora più suggestivo. Domenica mattina ad attenderci all’entrata dell’azienda agricola di Nettuno, passando per via Santa Maria Goretti, è la titolare Maria Luisa Nardelli assieme a suo marito.

26815130_10214651411708320_6598290275060546455_nUn sole che scalda e una ventina di persone si sono date appuntamento grazie all’iniziativa dell’associazione Città Insieme che ha organizzato una visita guidata al “Simposio”, per scoprire i segreti di quelle terre e conoscere la storia di un’azienda attiva sul territorio dagli anni Cinquanta. Avviata da Franco Nardelli, dopo 30 anni di attività è stata presa in mano dalla figlia Maria Luisa Nardelli che porta avanti la gestione dell’azienda dopo averla fatta diventare punto d’eccellenza della produzione olearia.

26908040_10214651415028403_6908418306993910197_n26992418_10214651416548441_617043283444158243_nL’olio extravergine “Il Simposio”ha ottenuto infatti il riconoscimento Alta qualità dal Consorzio olivicolo italiano (Unaprol) e dall’Associazione produttori olivicoli laziali (Apol). Il tour dei visitatori parte alle 11. C’è un sole caldo e un clima mite ad accompagnare una mattinata fatta di sapori, odori e contatto con la natura. Quattordici ettari, 4000 piante vecchie di 80 anni. “Sono stata io a scegliere il nome della tenuta – spiega la titolare – che deriva dalla mia grande passione per l’antico filosofo greco, Platone, che ho approfondito durante gli studi universitari, il cui dialogo “Il Simposio” si addice alla comunicazione fra persone, alla convivialità, ai quali i prodotti agricoli sono destinati”. Anche le tipologie di olio nate da quelle terre portano nomi che parlano di antica Grecia. E’ntonos, Il Simposio, My’thos.

27067537_10214651410628293_5084812855105097998_nMaria Luisa ci parla delle scelte produttive che puntano prima di tutto alla qualità, delle fasi di raccolta e dei metodi utilizzati come quello della brucatura a mano, della lavorazione rigorosamente a freddo, delle fasi di conservazione e confezionamento. Un prodotto superlativo, che al termine della passeggiata viene fatto degustare agli ospiti assieme a del pane fresco. “Questa terra inizialmente era vocata alle uve – spiega ancora la titolare – e si estendeva fino a Piscina Cardillo. Con gli anni l’azienda si è persa nel tempo, sono rimasti solo 14 ettari e ho deciso di vocare la terra esclusivamente alla produzione di olio”.