Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92 essa vuole conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe. Al Giorno del ricordo è associato il rilascio di una medaglia commemorativa destinata ai parenti delle persone soppresse e infoibate in Istria, a Fiume, in Dalmazia o nelle province dell’attuale confine orientale dall’8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947.
“Basta alimentare il vento dell’odio. Il nostro paese corre “gravissimi rischi” a causa “del nazionalismo estremo, l’odio etnico, la violenza ideologica eretta a sistema”. Ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per rinnovare la condanna della strage delle foibe, che ha presenziato a Palazzo Madama alla celebrazione del Giorno del Ricordo, con il presidente del Senato Grasso. “Una persecuzione, -ha sottolineato Mattarella nel suo messaggio- scatenata dalla violenza del comunismo titino, che provocò anche l’esodo di migliaia di profughi, e che “non può essere dimenticata”. Un marchio di infamia che vale non soltanto per quelle tragiche pagine di storia ma anche e soprattutto come “ammonimento” per l’oggi del capo dello Stato.