di Menuccia Nardi
Qualche giorno fa – il 6 aprile se non sbaglio – festa grande per gli amanti del buon cibo. Ospite d’onore la pasta, ma non un qualunque piatto di pasta, eh no, gli onori di questa celebrazione mondiale del gusto sono stati tutti per un signor piatto di pasta, per una di quelle ricette (tra l’altro la ricetta di pasta italiana più cucinata al mondo, leggo) che saziano solo a pensarla e che ti fanno dimenticare completamente i sacrifici della “remise en forme” pre-estiva, perché in fondo, pensi, uno strappo ogni tanto che male può fare (ed eccoci tutti lì a calare nell’acqua bollente mezzo chilo di pasta in tre!).
Parliamo della pasta alla carbonara, signori, a cui, come dicevo, alcuni giorni fa è stata dedicata una giornata mondiale, per omaggiare come merita una ricetta amatissima in Italia e molto apprezzata (e imitata direi) anche all’estero, con alcune varianti che forse i tradizionalisti non apprezzeranno granché. Infatti, la classica ricetta con guanciale, uova e pecorino in alcuni Paesi è stata rivisitata con l’aggiunta di zucchine, o con la sostituzione della besciamella al posto delle uova. Personalmente la adoro nella sua versione originale, con tanto di guanciale e pecorino, dunque… poi, per carità, non ho mai disdegnato la tavola anche quando mi è stata presentata condita con pancetta e parmigiano (un piatto di pasta ben fatto non si rifiuta mai!), ma potendo scegliere la apprezzo di più nella sua versione più tradizionale e personalmente molto, molto al dente (praticamente cruda, urlerebbero ora da casa mia! Malelingue, ovviamente, diciamo che enfatizzo la giusta cottura…).
Comunque, posso dire che mi fa sempre piacere quando si esaltano le nostre specialità culinarie, perché anche il buon cibo fa parte del patrimonio culturale e dello stile di vita di una nazione, e decantare quanto di buono c’è nel nostro bel Paese non fa mai male.