di Menuccia Nardi
Dunque, nei prossimi giorni avrò in famiglia una ricorrenza da festeggiare (evento che ovviamente ai più che mi stanno leggendo importa in una percentuale che va da zero a meno uno!), e già stavo pensando a come organizzare qualcosa a sorpresa, anche perché immagino che la festeggiata in questione la sorpresa se l’aspetti – alla faccia del significato letterale del termine (sorprendere) che dovrebbe indicare un evento (o più in generale un’immagine, un’idea) capace di prenderci in contropiede e destare meraviglia.
E proprio riflettendo sull’eventuale organizzazione, mi chiedevo quanti di noi – io per prima – siano realmente capaci di stupirsi ancora, o quanto meno se ci sia davvero qualcosa in grado di sorprenderci sul serio, che ci meravigli al di là di ogni ragionevole aspettativa, qualcosa che ci susciti quel sorriso citato da Stephen King (“Sorrise come facciamo tutti quando veniamo colti di sorpresa dalla felicità”) inaspettatamente, senza preavviso, senza l’onore della data da ricordare.
E mentre ci pensavo su… eccola, una canzone alla radio, una canzone di Mina (che personalmente adoro e che canto a squarciagola con i finestrini chiusi per non creare danni alla circolazione con la mia voce da usignolo!), e se mi fossi potuta osservare dall’esterno mi sarei vista con un sorriso tatuato sulla faccia intenta a cantare sulle note di Mi sei scoppiato dentro al cuore, e ho sorpreso me stessa a sorprendersi ancora, “all’improvviso, all’improvviso”, così dice il ritornello…