C’è chi si porta a casa cuore e panchina…

di Menuccia Nardi

«Le panchine custodiscono migliaia di storie meravigliose, ricordi di mani che si cercano, promesse mai mantenute, baci improvvisi. Tutti ne abbiamo una sulla quale il cuore è ancora seduto». (Michelangelo Da Pisa)

Qualcuno, però, quel cuore ha voluto riprenderselo e portarlo a casa… insieme alla panchina ovviamente. Non è uno scherzo, ma una delle notizie che ha fatto il giro dei media nei giorni scorsi e che non poteva non colpire una sentimentale coma la qui presente (è una malattia da cui non si guarisce, ormai lo so e ho deciso che tutto sommato mi piace e me la tengo, e quindi non cerco più né antidoti né vaccini che tutelino da eventuali ricadute. Ogni tanto cado nel sentimentale, punto!).

Ma torniamo alla storia di cui sopra: immagino che molti abbiano sentito quanto sia accaduto in un comune del Veneto, dove un uomo di 47 anni ha chiesto all’amministrazione comunale di Villorba di poter portare a casa – nel vero senso della parola, avete capito bene! – la panchina della piazza dove ha incontrato la donna della sua vita e di sostituire a proprie spese la vecchia panchina con una nuova. Semplicemente ro-man-ti-co… E per come la vedo io il romantico non è mai fuori moda, anzi, lo definirei un modernissimo innamorato, che non porta all’amata un diamante dicendole che è per sempre, ma si porta a casa il luogo a cui simbolicamente ha legato per sempre il suo cuore.

dal blog https://inostriocchisulmondo.wordpress.com/