di Menuccia Nardi
“La fortuna non esiste. Esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità” (Seneca). È quello che in parte credo sia successo ad Henry Winkler: forse qui da noi il suo nome all’anagrafe non è noto ai più, ma il suo volto sicuramente lo ricordano in molti. È il volto di Fonzie, uno dei protagonisti di Happy Days, la famosa serie televisiva degli anni ’70 e ’80.
Winkler era un giovane attore quando ebbe inizio quella fortunatissima serie e forse in cuor suo sperava ma non immaginava ancora quanta popolarità gli avrebbe portato quel ruolo da ragazzo sicuro di sé, ammiccante, simpatico, e con un irrinunciabile giubbino nero di pelle. Proprio quel ruolo gli valse oltre 40 anni fa la sua prima nomination agli Emmy Awards (gli Oscar della TV), a cui negli anni ne sono seguite altre, ma il riconoscimento è arrivato solo l’altra notte, tra il 17 e il 18 settembre, quando sul palco del Microsoft Theater, a Los Angeles, nella 70esima edizione degli Emmy, Henry Winkler è stato finalmente premiato come miglior attore non protagonista per il suo ruolo nella serie TV Barry.
Io ero una bambina quando seguivo Happy Days, una bambina che aveva l’abitudine di guardare la TV seduta per terra nella sua cameretta (va be’, proprio sua, sua a dirla tutta no…condivisa con il fratello, che stava seduto per terra insieme a lei a guardare cartoni e telefilm… Bei tempi!). Mi sono entusiasmata e ho gioito quando ho saputo del premio ad Henry Winkler. Grande Fonzie!