di Menuccia Nardi

Dunque, calendario alla mano tra un mese e mezzo circa sarà Natale. Lo dichiaro subito, è uno dei momenti dell’anno che amo di più ed è la festività religiosa che sento di più. Del Natale poi amo l’atmosfera, il clima, anche la voglia di addobbare la casa per l’occorrenza, lo ammetto, ma, come dire… tutto a suo tempo. Sì, perché per i pochi distratti che non se ne fossero accorti, fatta eccezione per panettoni e pandori (che effettivamente non hanno ancora invaso gli scaffali dei supermercati, né i volantini pubblicitari da cui di solito è gremita la mia cassetta della posta) per il resto è già tutto esposto da un po’. Primi fra tutti gli addobbi, ce ne sono a gogo, da quelli per l’albero al benvenuto sul portone con tanto di agrifoglio e bacche rosse, e poi Babbo Natale in tutte le salse: classico con divisa rossa, con variante sul verde, che canta, che balla, col sacco e senza sacco (che poi senza sacco, quale sarebbe esattamente la sua funzione? Mah!).

Per carità, sono certa che se nei negozi si segue questa linea volta al largo anticipo un perché ci sarà di sicuro e probabilmente a me sfugge perché non sono un’esperta del settore. Tuttavia, complice anche il tempo caldo e soleggiato che pare e si spera ci attende da qui ai prossimi giorni (assolutamente in linea con l’estate di San Martino), non mi sento ancora pronta ad entrare nel pieno clima natalizio, e personalmente attenderò ancora un po’…

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