a cura di Menuccia Nardi

Credo che chiunque da ieri abbia visto un telegiornale sappia ormai che ci ha lasciato all’età di novant’anni Sean Connery, in assoluto uno dei miei attori preferiti e secondo me uno dei migliori di sempre.

Nell’immaginario collettivo il suo volto è sicuramente legato al mito dell’agente segreto James Bond, ma io lo ricordo con ammirazione anche pensando ad altri ruoli, come l’affascinante ladro del film Entrapment accanto a Catherine Zeta Jones, o come il giovane industriale Mark Rutland del film Marnie, una pellicola degli anni ’60 diretta da Alfred Hitchcock, che nel tempo ho rivisto più volte e che onestamente rivedrei ancora con piacere (perché quando mi piace una cosa sono come quei bambini che rivedono lo stesso film d’animazione a oltranza!).

Ricordo che diversi anni fa feci un breve corso di comunicazione, dove mi spiegarono che un modo incisivo per rimanere impressi nel proprio interlocutore è presentarsi alla James Bond, anteponendo il cognome al nome completo.

Nel caso specifico credo che lui, Connery, Sean Connery, con quello sguardo e quel sorriso e le sue doti di grande attore sarebbe rimasto impresso comunque nella mente del grande pubblico, al di là di qualunque presentazione.

Oggi qualche nuvola in cielo e mare calmo… e il mondo va avanti, con tutte le difficoltà che sappiamo… e da ieri siamo senza Sean Connery.

Stamattina il mio pensiero e il mio omaggio sono per lui, per l’uomo e per l’attore.

Oggi ci piace iniziare così. Buona domenica a tutti!

Menuccia

dal blog https://inostriocchisulmondo.wordpress.com/