Scarpe, capitolo primo. Analisi semiseria dell’ossessione numero uno delle fashion victim

di Alessia Sciamanna

Se c’è una cosa che ho imparato negli anni è che sulla moda si può dire tutto ed il contrario di tutto. E così è anche in fatto di scarpe, accessorio feticcio tanto amato dalle donne quanto odiato dagli uomini che devono spesso cedere larghi spazi della scarpiera, quando non anche di casa, per far spazio a quel nuovo paio che ‘non-puoi-capire-come-mi-sta’. Così tutto d’un fiato come l’ho volutamente scritto, perché è così che spesso le donne fanno gli acquisti compulsivi: one shot, giù tutto d’un fiato come una tequila boom boom perché a pensarci un secondo in più ci passerebbe senz’altro la voglia di dar fuoco allo stomaco… o ai soldi nel portafogli!

Ad un nuovo paio di scarpe difficilmente una donna dirà di no, perché ci sarà sempre un particolare, scollatura, tacco, punta, altezza, materiale, colore o qualcos’altro, che proprio non figura tra le molteplici paia che pure affollano il nostro guardaroba. Se poi si pensa a quante combinazioni tra questi elementi sono astrattamente possibili, si avrà una vaga idea di quanto questa ossessione delle donne sia potenzialmente più pericola di un maniaco seriale!

Anche perché, diciamolo pure, niente rovina un outfit come una scarpa che proprio non c’entra nulla col resto. A meno che infatti non vogliate stupire la platea abbinando una sneaker fluo ad un maxi abito da sera in chiffon, e vuol dire che avete coraggio da vendere, sapete bene che il codice della corretta calzatura per l’occasione non ammette molti errori.

Riuscireste mai  immaginare la pur a modo suo rivoluzionaria Duchess of Cambridge, Kate Middelton, indossare un paio di spike boots, cioè stivali da motociclista tipicamente in pelle nera con abbondati borchie e spuntoni argentati in bella vista, in una occasione formale come una visita a qualche ente benefico insieme allo chicchissimo tubino blu royal d’ordinanza?

Ovviamente no, non è proprio il caso. Come sempre il buon senso dovrebbe guidare le nostre scelte, e non solo in fatto di scarpe, ma a volte il desiderio di identificazione, un invaghimento stilistico passeggero, la voglia di uscire dai canoni o semplicemente un attimo di follia ci inducono all’acquisto compulsivo di cui sopra.

Certo a mente fredda forse continueremo a chiederci come ci sia potuto sembrare azzeccato l’acquisto di un paio di scarpe numero 37 se di norma si indossa un 40, ma alcune scarpe sono così belle che più di qualche fashion victim è arrivata ad esporle in una teca nel salotto di casa. Del resto Cenerentola non è forse stata salvata dall’amaro destino dalla mitica scarpina di cristallo?

Ma tralasciando gli eccessi e le favole, il nostro viaggio alla scoperta dell’accessorio cult per eccellenza è appena iniziato con qualche considerazione tra il serio e il faceto. Ci vorrà un po’ ma verremo a capo del variegato panorama di modelli, con tanto di nome proprio, che hanno fatto la storia della calzatura ed anche delle ultime stravaganze di stagione.

Intanto vi lascio con una domanda. Vale davvero la pena di sfidare le leggi della fisica svettando su plateau da quasi 20 centimetri pur di apparire alte e slanciate? Se siamo qui a parlarne forse sì. Forse però non è il caso di  chiederlo a qualche modella che anziché fare la catwalk ha fatto, passatemi il neologismo, la ‘slip-walk’

Voi come sempre restate connessi!

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