Nella sentenza n.13700 del 3 luglio 2015, la Corte di Cassazione ha ritenuto illegittimo il licenziamento irrogato ad un dipendente che aveva abbandonato il posto di lavoro per andare a giocare a carte in un locale sito in prossimità del luogo in cui avrebbe dovuto prestare servizio.
Il caso di specie è quello che ha riguardato un operatore ecologico allontanatosi anticipatamente dal posto di lavoro per fruire della pausa, che sarebbe scattata dopo circa un quarto d’ora, e che, sorpreso a giocare a carte in un circolo ricreativo, era stato licenziato.
Nell’impugnare il recesso, il lavoratore aveva sostenuto che la massima sanzione espulsiva fosse sproporzionata rispetto al suo inadempimento.
La tesi proposta dal ricorrente aveva trovato accoglimento sia presso il Tribunale del primo grado, che, successivamente, dalla Corte di Appello che, conseguentemente, avevano condannato la società datrice di lavoro a reintegrare in servizio il dipendente, con annesso pagamento del risarcimento del danno.
Investita della questione, la Cassazione ha rigettato il ricorso proposto dall’azienda, ritenendo che la Corte del merito avesse congruamente motivato la sproporzione della sanzione rispetto al fatto contestato ed alle specifiche risultanze di causa, evidenziando:
– che l’allontanamento dal posto di lavoro era avvenuto con un solo quarto d’ora di anticipo rispetto a quello previsto;
– che il disvalore della condotta era attenuato dal fatto che la condotta del lavoratore non era intrinsecamente illecita, né aveva provocato un disservizio rilevante;
– che il lavoratore risultava privo di precedenti disciplinari.
Dott. Valerio Pollastrini
Consulente del Lavoro
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