Salve a tutti, eccoci al secondo appuntamento dei miti dei nostri 16 anni, scusate se ve l’ho fatto sudare ma ultimamente il sottoscritto si è diviso in 20.000 per far fronte a diversi argomenti… ma fa niente, come si dice, meglio tardi che mai. Premetto che qui mi gioco un po’ il cuore e di questa moto sono veramente innamorato, quindi mi perdonerete se in qualche passaggio rimarrò poco obiettivo, ma pur sempre di passione per le moto parliamo. La signorina qui menzionata, ha avuto il non trascurabile merito di aver veramente innovato il mondo delle piccole 125 due tempi, portando delle soluzioni stilistiche e progettuali all’avanguardia per all’ora, il pezzo più forte era sicuramente rappresentato dallo splendido telaio in alluminio perimetrale spazzolato e lucidato, dalle forme curvilinee (non le solite putrelle di ferro da cantiere che si vedevano in contemporanea su alcune concorrenti) e dallo spettacolare braccio oscillante posteriore, detto volgarmente a “banana” sul lato sx e con capriata di rinforzo sulla dx.
La carenatura portava in auge delle linee inedite ed estremamente moderne, ed era molto rifinita in ogni particolare (questa è sempre stata una delle peculiarità di Aprilia, tranne qualche rara caduta di stile, tipo le frecce dello scarabeo su Tuono ed RSV) pur rimanendo una moto molto racing. La forcella anteriore prevedeva una soluzione upside-down, gommatura molto generose sia per l’epoca che per un 125cc in assoluto, freno da ben 320mm all’anteriore, valvola parzializzatrice allo scarico per dare più coppia al motore ai bassi regimi, strumentazione a tre indicatori tondi, con contagiri centrale e “spugnatura” di protezione come le vere moto da corsa. GLi specchi che di solito sono una delle cose più orribili da vedere su una moto, direi che qui sono addirittura “belli” e comunque denotavano una cerca ricercatezza di stile a testimonianza di quanto detto prima: se un’azienda dedica tanta attenzione al design, significava che c’era veramente della sostanza dietro a tutto quel lavoro.
Oltre che bella, la RS si guidava veramente bene, grazie ad una ciclistica fantastica e ben dimensionata rispetto alle prestazioni del mezzo, che facilmente con pochi ritocchi alla rapportatura di corona e pignone poteva agevolmente raggiungere i 200km/h ed oltre indicati dallo strumento. Prestazioni ragguardevoli anche e sopratutto per i canoni odierni, infatti questa moto fu una di quelle che maggiormente indusse alla guerra di cavalli delle ottavo di litro che le maggiori case si facevano per vantare la miglior race-replica del momento. Anche se nella realtà dei fatti l’Aprilia rimase la leader indiscussa a livello globale (le vendite seguirono di pari passo), sotto tutti gli aspetti e le giapponesi, come Yamaha ed Honda (notoriamente poco inclini allo sviluppo dei 2T) non riuscirono a stare al passo con le piccole belve italiane, proponendo veicoli spesso spartani ed antiquati (come la TZR replica Marlboro Raney, comunque molto affascinante) oppure non interessanti e con componenti e soluzioni estremamente votate all’economia (vedi Honda NSR e Raiden).
L’RS secondo me era bella in tutte le sue innumerevoli livree, qui voglio solo ricordare le versioni che vanno dal ’92 al ’95, perchè poi la moto ha subito un restyling che secondo me l’ha resa meno aggressiva ed impersonale. Quella che preferisco è la replica Chesterfield degli anni d’oro di Max Biaggi, anche se l’originalità della replica di Loris Reggiani e Jean Philippe Ruggià dice il fatto suo, ma erano colori molto 90’s style e troppo racing per l’uso di tutti i giorni.
Inoltre da non dimenticare che la versione SP è stata appunto una delle migliori protagoniste del campionato Sport Production, con la quale si partiva con un ottima base per correre e la moto ha precorso alcune strade che sono ancora in voga su molte delle moto attuali. Io l’ho sognata e conquistata, a lei che devo la mia passione per le moto ed è quella che veramente, più dei 50cc mi ha instradato verso questa agrodolce Passione per le due ruote!
Vi lascio prima che scenda la lacrima, un Lampeggio a tutti!!! A Martedì prossimo
ADRIANO SANTUCCI
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