Oggi, MARTEDÌ 16 APRILE, il film in programma al Cinema Astoria Anzio, presentato con l’Associazione culturale “la dolce vita cineclub” è ROMEO É GIULIETTA
IN PROGRAMMA SOLO MARTEDÌ 16 APRILE alle ore: 16:30 – 18:45 – 21:00 Clicca qui per prenotare il tuo posto: https://www.cinemadianzio.it/film/13376
Anzio: Via Giacomo Matteotti n.8/C
☎️ 3510834967 – 069844124
ROMEO È GIULIETTA – attenzione al verbo al posto della congiunzione – è una commedia degli equivoci gradevole e ben scritta, che riflette sul tema dell’identità e sul caso. Al regista toscano Giovanni Veronesi basta un accento per trasformare una delle più grandi opere di Shakespeare in qualcosa di diverso e più “fresco”. Questo film segna il ritorno al cinema del regista toscano, a quattro anni di distanza dal suo ultimo “Tutti per Uno – Uno per tutti”, rielaborazione dei Quattro Moschettieri e a undici da “L’ultima ruota del carro”. Qui Veronesi indaga nel dietro le quinte degli spettacoli teatrali, dove registi blasonati e attori di talento fanno i conti con tutte le stranezze che l’ambiente teatrale propina loro. Vittoria Mengoni (Pilar Fogliati) è una giovane attrice con alle spalle una eredità pesante: la nonna Clara (Margherita Buy) è stata una grande artista. Vittoria invece ha commesso un passo falso: ha spacciato per proprio un testo teatrale cileno, ricavandone un’accusa di plagio e il divieto di partecipare ai casting. Federico Landi Porrini (Sergio Castellitto) è un regista teatrale dispotico e geniale che ha bisogno di un successo per ritornare in auge e spera di ottenerlo mettendo in scena una sua personale versione di “Romeo e Giulietta”; peccato non abbia un’idea originale e non riesca nemmeno a trovare gli attori protagonisti. Vittoria, arrivata ad ottenere un provino per la parte di Giulietta, viene allontanata malamente dal regista e così, per vendicarsi, si ripresenta travestendosi da uomo col nome di Otto Novembre proponendosi per il ruolo di Romeo. Inaspettatamente Federico viene conquistato proprio da quella interpretazione particolare e Vittoria rinuncia a svelare l’inganno, prendendo gusto alla possibilità di calcare di nuovo le tavole del palcoscenico. La situazione si complica quando Rocco (Domenico Diele), il ragazzo di Vittoria, ottiene la parte di Mercuzio…
Ai tempi di William Shakespeare le donne non potevano salire sui palcoscenici, quindi Giulietta (che nella commedia romantica per eccellenza aveva solo tredici anni) era un giovanotto abbigliato da adolescente. Le trame prevedevano numerosi travestimenti, quindi poteva capitare che un maschio in un ruolo femminile si celasse in panni maschili per disegni amorosi. Un po’ “Shakespeare in Love”, un po’ “Tootsie”, molto “Victor Victoria” e ovviamente “La dodicesima notte” scespiriana, ROMEO È GIULIETTA racconta bene la peculiarità del mondo degli artisti teatrali che “tengono più al ruolo che all’orgoglio”, che sono disposti anche a truffare pur di rimanere in scena, che non conoscono altra vita che quella del palcoscenico e fanno del proprio narcisismo una bandiera. E allo stesso tempo celebra la coerenza rigorosa di un regista, l’autentica passione recitativa di un’attrice, l’ammirazione sconfinata di un compagno che forse non brilla per talento ma sa eccellere in generosità d’animo. Fogliati nel ruolo di Vittoria è credibile anche in versione maschile: in quanto attrice, Vittoria è una bugiarda di professione. Questa sua abilità abbraccia progressivamente tutti gli altri aspetti della sua vita, portandola prima a fingersi autrice di un’opera non sua, poi a spacciarsi per uomo per ottenere una parte e infine a mentire al suo stesso fidanzato, a cui racconta di dover tornare a casa dai genitori in modo da non ferirlo per aver ottenuto il ruolo da lui desiderato e al tempo stesso giustificare le sue assenze. Pilar Fogliati incarna perfettamente questa complessità, sia nel privato di Vittoria sia nella sua rappresentazione di un Romeo insolito ma decisamente efficace. Il travestimento è credibile e ben sviluppato, grazie soprattutto alla bravura di Pilar Fogliati, che scinde letteralmente in due il proprio personaggio (il momento in cui Otto “torna” Vittoria con un sorriso è da manuale di recitazione). Ad eccellere sono anche i due comprimari: Geppi Cucciari, nella parte della truccatrice Gloria, che ha le battute più divertenti, e Maurizio Lombardi, che conferisce pathos e umanità commoventi a Lori, il compagno di Federico.