“Ricchi si diventa. Eleganti si nasce”
Il titolo di questa rubrica prende il nome da un’affermazione del grande scrittore francese Honoré de Balzac, conosciuto da tutti per il monumentale lavoro di raccolta e analisi della vita sociale e privata della Francia dell’epoca monarchica borghese di Luigi Filippo d’Orleans, intitolato “La Comèdie humaine”, e per opere come Eugenie Grandet, Papà Goriot e Illusioni perdute. Ma non tutti sono a conoscenza del fatto che Balzac si occupava anche di moda, scrivendo articoli e feuilleton per giornali francesi quali La Presse e La Mode. Secondo alcuni un argomento come un altro per pagarsi l’affitto nella cara Parigi della prima metà dell’Ottocento, per altri una vera e propria passione, scaturita dal desiderio di integrazione e riconoscimento all’interno del “monde” al quale aspiravano tutti coloro che per sfortuna della sorte erano nati nel cosiddetto “demi-monde”, ovvero i ranghi inferiori della gerarchia sociale vigente nella francia di quell’epoca. Parlando della borghesia, nuovo ceto emergente nella Francia post-rivoluzionaria, Balzac racconta dettagliatamente gli abiti e gli accessori indossati dai nuovi ricchi e sottolinea il fatto che non è importante essere nati ricchi per essere eleganti, perchè l’eleganza è indipendente dal ceto sociale di appartenenza.
Allo stesso modo io vorrei parlare a voi di moda, con curiosità, aneddoti, racconti e interviste ad importanti rappresentanti del settore per raccontare come poter essere eleganti, sobri e di classe, senza necessariamente dilapidare il proprio patrimonio. Pochi capi e ben scelti, moderatamente indossati senza eccesso, né esagerazione. Raccontando questo mondo vorrei dare la possibilità a tutti di innamorarsi della moda, della bellezza, della grazia e dell’eleganza. Considerato da molti un mondo superfluo e non necessario, spesso non si sa che questo settore rappresenta una quota determinante all’interno del mercato italiano e che i prodotti della moda si trovano ai primi posti tra quelli maggiormente esportati all’estero. Raccontare di moda è raccontare di vita. Tutti la vivono ma pochi ne sono consapevoli. Anche la semplice decisione di acquistare una t-shirt blu invece che rossa è fare moda. Alzarsi la mattina e indossare una gonna invece dei jeans è fare moda. Sarebbe fantastico se smettessero di considerarlo un settore effimero.
La moda c’è, esiste, produce, vende e guadagna. Bisogna solo esserne più consapevoli.
di Eleonora Castaldi