COSA INDOSSANO I MIEI PIEDI?
Sono la croce e la delizia di ogni donna. Accompagnano e completano i nostri look tutti i giorni. Le scarpe! Assieme alla borsa, le calzature sono l’amore di molte donne. Ogni stagione le altezze dei tacchi, la forma delle punte e i dettagli cambiano con la moda e le ragazze si ritrovano spesso a pensare cosa sia o non sia fashion. C’è stato il momento delle decolté, delle scarpe con il plateau, delle ballerine, del tacco a media altezza, il periodo degli stivali texani, delle infradito, degli zoccoli e (ahimè!) il periodo delle crocs indossate anche in strada.
Ogni anno, a inizio stagione, si decide quasi a tavolino cosa le donne debbano indossare ai piedi e gli stilisti creano quest’accessorio variando solo piccoli particolari.
Quest’estate è il momento dei tacchi vertiginosi con plateau incorporato o, in alternativa, dei bassissimi sandali dai dettagli etnici. Giuste e lecite alternative, però, solo per due categorie di donne: le vatusse e le piccoline.
E le ragazze di media altezza con il desiderio di indossare un tacco che non vada oltre gli otto centimetri? Al momento le alternative nei punti vendita sono ben poche ed è meglio tenere buone le scarpe dello scorso anno nella speranza che il prossimo sia più redditizio per la “categoria di mezzo”.
A ognuna di voi la scelta sul giusto tacco da indossare, sta di fatto che la questione, negli ultimi anni, sta interessando anche studiosi di tutt’altre materie.
Nel 2004 un gruppo dell’Institute of Physics di Londra, guidato dal Dottor Paul Stevenson ha ideato una formula matematica per calcolare l’altezza giusta del tacco per ogni donna.
[Altezza = Q * [12 + (3s/8)]
La formula, apparsa anche su importanti quotidiani e periodici italiani, prevede un calcolo abbastanza complesso che comprende l’utilizzo del numero di scarpe in base alla numerazione inglese (s) e un fattore “Q” che rappresenta il “fattore sociologico”. Tale indice, che rappresenterebbe quanto effettivamente conviene a una donna indossare i tacchi, si calcola rispondendo a domande del tipo: ”Qual è la probabilità che i tuoi tacchi facciano girare la testa agli uomini?” oppure “Quanti bicchieri di vino prevedi di bere quando indosserai le scarpe?”.
Non esiste la certezza che tale calcolo funzioni, ma è almeno divertente provare le diverse alternative che risultano dalla formula matematica: in base alla serata, ai bicchieri di vino che ci si prospetta di bere e ai mesi di vita delle proprie scarpe. (Il web offre diversi siti in cui ci sono tabelle già predisposte a fare il calcolo al posto vostro).
E se gli ortopedici, generalmente, indicano un’altezza di tre o quattro centimetri come ideale per una buona postura, sta a ognuna di voi decidere la propria comodità. La cosa importante è essere consapevoli che è di cattivo gusto andare a una festa o a ballare e togliersi le scarpe (o cambiarle) a metà serata. Ancora meno educato è continuare a ballare scalze con in mano le calzature.
Se non si è comodi o non si sopporta un paio di scarpe è inutile indossarle fin dall’inizio. Meglio presentarsi direttamente con una bella ballerina o un elegante sandalo tacco basso che camminare (magari traballando) su un tacco dodici solo per “fare la propria entrata”.
Indossare un bel paio di scarpe deve essere un piacere, un gioco e non una tortura.
Come scrive Irvana Malabarba “non nell’abito, simbolo di status, non nel gioiello, spesso solo espressione di ricchezza, ma in quel guscio che copre e talvolta svela la nudità del piede, che dà slancio alla figura, risiede il più riposto segreto del fascino femminile”. (I.Malabarba Ai piedi delle donne.)