Anzio, storia di un declino e di una possibile rinascita

Marcello Bartoli

“Istantanea di una decadenza. L’ultimo censimento fotografa in modo perfetto ed inesorabile il vertiginoso aumento del tasso demografico di Anzio.  Ormai la città neroniana si attesta su cifre da grandi centri urbani, sfiorando le 60mila unità. Un’esplosione dovuta in parte alla concentrazione dell’immigrazione e indirettamente favorita dal piano regolatore voluto dal centrodestra, che ha devastato il territorio, dando vita alla tanto vituperata Villettopoli. Le costruzioni scriteriate  degli ultimi anni hanno arrecato un duplice danno: da una parte il crollo del valore delle abitazioni (con oltre 7mila appartamenti invenduti), dall’altra la perdita d’identità dei residenti, che hanno visto scomparire dinanzi ai loro occhi una città, da sempre sinonimo di eleganza e di polo turistico di eccellenza. Tutto questo è stato favorito da una classe politica distante anni luce dalle esigenze reali dei cittadini, anche perché ad Anzio essere politici equivale ormai ad una professione, ed essere cittadini assomiglia ad una velata sudditanza. Il declino di Anzio è ormai un dato assodato e non solo una constatazione demagogica: i numeri stanno li a dimostrare l’impoverimento generale (la città si sta sempre più “meridionalizzando”) e l’elevato tasso di disoccupazione. Tutto questo è accaduto perché il centrodestra ha inseguito con ostinazione la realizzazione di utopie quali il porto ed il casinò (rimaste tali),tralasciando lo sviluppo delle imprese locali e dell’artigianato. Le risorse storiche del territorio, quali la gastronomia e le spiagge, resistono esclusivamente in virtù dell’iniziativa privata di imprenditori tenaci. Sempre i numeri, implacabili, ci riferiscono che nel 2010 ad Anzio il tasso di disoccupazione sfiora il 30% nella popolazione giovane, mentre l’83% dei contratti di lavoro sono precari. Il reddito medio pro capite è sotto le medie del litorale laziale, ma in compenso i sette dirigenti comunali attualmente in servizio costano alla comunità oltre 740mila euro annui. La politica affarista degli ultimi anni ha prodotto danni irreparabili, ma non per questo si può gettare la spugna, a maggior ragione in questo periodo storico, in cui nei cittadini sta emergendo una forte domanda di etica e di rigore nei riguardi della classe politica. Questo è un quadro parziale della situazione, in attesa di addentrarci nelle possibili soluzioni”.

Marcello Bartoli- Anzio Futura-