Riceviamo e pubblichiamo
“Da qualche giorno circolava in città la notizia di un Consigliere di maggioranza coinvolto in un’inchiesta per traffico internazionale di stupefacenti. Ci sembrava assurdo e pertanto, anche quando le voci hanno iniziato a farsi più insistenti, abbiamo voluto aspettare un segnale dall’Amministrazione. O una conferma, con le dovute conseguenze, o una querela a chi aveva messo in circolo tale voce.
Oggi è arrivata, purtroppo, la conferma. La persona coinvolta è addirittura il presidente del Consiglio Comunale, il quale oggi ha rassegnato le sue dimissioni da tale incarico (non da “semplice” consigliere).
La questione è seria ed è opportuno, come sempre in questi casi, discernere l’aspetto privato da quello pubblico. Ci auguriamo che Massimiliano Millaci riesca a chiarire serenamente le sue posizioni nelle sedi giudiziarie, ma la questione morale, che più volte abbiamo sollevato, resta aperta, in quanto non ci si dovrebbe candidare a cariche pubbliche sapendo di avere indagini a proprio carico. Sono apprezzabili le sue dimissioni (per altri, quando le abbiamo chieste per coinvolgimenti giudiziari, non sono arrivate), ma ancora un volta il centro destra dimostra di non aver saputo dare un taglio netto a tutti i possibili collegamenti tra politica e malaffare e di aver ancora una volta mancato nel dare il buon esempio.
Inutile rielencare ancora una volta gli innumerevoli episodi che hanno dato testimonianza dei potenziali intrecci tra criminalità e istituzioni. Fondamentale, invece, è ricordare come ogni volta che abbiamo posto l’argomento, insieme ad altri, siamo stati additati come coloro che strumentalizzano per fini politici.
Come abbiamo detto in passato, anche in Consiglio Comunale, siamo garantisti e tutti sono innocenti fino al terzo grado di giudizio, ma rappresentare le istituzioni è un servizio che in certe situazioni non si è nelle condizioni di poter svolgere.
Il centro destra chieda scusa”.
Alternativa per Anzio