Aprilia. M5S: Dopo il mercato settimanale restano rifiuti e sporcizia

Vedendo lo stato di sporco in cui versano le aree verdi che confinano con le strade che ospitano il mercato settimanale del sabato, sembra di stare a Baku, in Azerbaigian, una delle città più sporche del mondo, ma invece siamo ad Aprilia e per giunta dopo che è stata effettuata la consueta pulizia delle zone che segue la dipartita di tutti i commercianti ambulanti, titolari e spuntisti.

Uno spettacolo indecoroso, per non dire vergognoso: sparsi ovunque si notano buste di plastica, bottigliette, bicchieri, cartacce, e chi più ne ha più ne metta.

Osservando la zona, è lecito domandarsi come sia possibile che l’amministrazione comunale accetti tutto questo e perché non venga estesa la pulizia anche a queste aree.

Purtroppo per i cittadini i disagi non si limitano a ciò; infatti, se si analizza il numero di bagni presenti durante la mattina ci si accorge facilmente che il numero degli stessi è assolutamente insufficiente a soddisfare i bisogni di tutte le persone presenti, quali commercianti, clienti, operatori sanitari, forze di polizia e cittadini frequentatori del mercato.

Inoltre, ci è sembrato, che l’incasso relativo alla TOSAP, ovvero la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche, sia un pò poco rispetto al numero dei venditori presenti e ci chiediamo se ciò, qualora confermato, possa dipendere dalla possibile presenza di venditori abusivi.

Abbiamo notato, relativamente alla sicurezza, un’elevata concentrazione, quasi un affollamento, in coincidenza delle posizioni più appetibili, per ragioni logistiche ed economiche, che causerebbe un’elevata difficoltà ad intervenire, in caso di emergenza.

Infine, ci chiediamo, non senza dubbi e preoccupazione, se ci sia la volontà della giunta comunale di Aprilia di risolvere una situazione assolutamente indecente e, nel caso in cui la risposta fosse affermativa, quale sarebbe il modus operandi per migliorare l’efficienza di una gestione oggi sotto ai livelli della mediocrità.

I cittadini aspettano risposte concrete, risposte che sottintendono ad una volontà politica che, ad oggi, non ci sembra volta a risolvere veramente i problemi.