“Avevamo proposto a settembre, come Rete No Bavaglio, un progetto per le scuole al Commissario prefettizio di Nettuno. L’idea era quella di cambiare l’approccio con gli studenti attraverso l’iniziativa dell’associazione “Semi di Melo” e l’Universita di Pavia che hanno elaborato il test “Selfie”. Un modello da compilare in via anonima dai ragazzi sul loro stile di vita per poi studiare con i docenti a seconda dei risultati analizzati dall’Università delle attività laboratoriali. In Lombardia è stato compilato da 14mila studenti e le percentuali delle dipendenze da alcool e droga e dei ragazzi che si infliggono delle ferite erano molte alte. Il nostro intento era quindi di cercare di proporre un approccio diverso come Rete impegnata sul territorio visto cosa succede ogni giorno ma il tempo per presentare questo progetto nelle scuole è scaduto e nessuno ci ha fatto sapere più nulla. I ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati per poter ascoltare ma soprattutto di iniziative di cui siano protagonisti”.
Rete No Bavaglio