Redazione InliBeraUscita
Cara redazione
In relazione al gravissimo fatto di cronaca occorso sabato sera ad Anzio ho alcune riflessioni da fare.
Al TG3 Lazio la zona in cui il fatto è accaduto sembra diroccata e isolata, ma in realtà quel budello di strada ridotta a una discarica, con erba altissima e rifiuti di tutti i tipi, si trova fra un complesso scolastico che raccoglie una buona parte degli studenti delle scuole superiori di Anzio e Nettuno e un piccolo centro commerciale. Di fronte, uscendo dal “budello/discarica” vi sono bar, negozi, vicino il centro commerciale Anteo e a 500 metri circa la centrale della Polizia di Stato.
Gli studenti la mattina e tutti coloro che usano i trasporti pubblici, quando scendono dalla fermata sulla via Nettunense, all’altezza della rotonda, per non passare proprio sulla Nettunense, strada pericolosa, poco illuminata e senza marciapiede, sono costretti a percorrere questi 150 metri di erba alta, rifiuti, zozzerie varie.
Mi chiedo perché si lasci il territorio in balia dell’incuria? Perché nessuno al Comune ha pensato di obbligare i proprietari a bonificare l’area, così utile per tutti i cittadini e gli studenti, oppure di espropriarla e attrezzarla, magari farne anche ulteriori parcheggi, ma tenerla pulita e illuminata?
La cura del territorio è importante. La forma è anche sostanza. In una città più pulita e sicura tutti possiamo vivere meglio.
Cordialmente
Marina Litri
Home Lettere e Opinioni Stupro, Lettera. Quel viottolo pericoloso, non illuminato,150 metri di erba alta e...