“Quelle carenti, quando non completamente assenti o inefficaci, disinfestazioni (derattizzazioni, deblattizzazioni e contro le zanzare) messe in campo dalla precedente amministrazione, a lungo andare hanno portato a conseguenze insopportabili: la nostra città invasa dalle blatte, dei topi e da fastidiosissime zanzare, ormai attiva e tutte le ore della giornata e non unicamente nelle ore serali come un tempo.
Ormai è usuale vedere muoversi indisturbate sui marciapiedi e le strade cittadine le blatte, moltiplicatesi a livelli impressionanti, e il fatto che possano essere portatrici di epatite A, dissenteria, poliomielite e salmonellosi non trasmette tranquillità.
Tenendo in considerazione che gli interventi di deblattizzazione dovrebbero essere attuati e ripetuti fino a tre settimane dalla schiusa delle uova (per eliminare le neanidi nate dalle ovature), e quindi fino a primavera, ma che anche se fatti adesso non sarebbero completamente inutili, non ignorando che sullo specifico capitolo di bilancio comunale dedicato alle disinfestazioni, all’insediamento della nuova amministrazione, risultavano presenti risorse esigue, e non trascurandone anche il fatto che sia i topi che le blatte vivono e si riproducono in tubature e fognature, di proprietà e gestite da Acqualatina, suggerisco di chiedere alla Società di provvedere ad attuare le disinfestazioni nei tempi e nelle modalità previste, sia perché di propria competenza sia per non far assottigliare, con questi interventi, le già anemiche casse comunali, che potrebbero essere rimpolpate, nella parte dedicata a questo tipo di interventi, con il prossimo bilancio, ma solo per attuare interventi da attuare in situazioni emergenziali.
Per quanto riguarda le zanzare suggeriamo di fare ricorso alle bat box o bat house, le casettine rifugio per pipistrelli, nostri alleati naturali contro le zanzare. Le bat box non rappresentano di certo una soluzione al problema della presenza di questi insetti fastidiosi dell’ordine dei Ditteri, ma sicuramente potrebbero portare ad un attenuazione del problema in maniera naturale e con un investimento ecosostenibile. Dell’assemblamento delle cassette rifugio, inserite in un progetto educativo in ambito scolastico, potrebbero occuparsene gli studenti, per poi essere posizionate sugli alberi da personale preposto, magari dell’ASAM”.
Andrea Ragusa